Antonio Megalizzi, tre volte dei nostri

Antonio Megalizzi, tre volte dei nostri
Ivan Zazzaroni
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Ho riletto un paio di volte la sua bio su Twitter, dopo aver scoperto che mi seguiva da tempo, per cercare di capirne di più, per sapere chi era, cosa lo interessava e come si vedeva, come si presentava: “Antonio Megalizzi. Speaker, autore e giornalista. Art Director di Radio80FY - Caporedattore di Europhonica” - l’ultimo retweet è del 25 novembre, un intervento di Donald Tusk, presidente dell’European Council. Antonio ha 28 anni, si trovava - come altri innocenti - a Strasburgo nel giorno sbagliato e nel momento sbagliato, lui per lavoro: l’attentatore gli ha sparato un colpo alla nuca, i medici hanno detto che è inoperabile, genitori e amici hanno invocato l’intervento di Dio.

Antonio è tre volte dei nostri: figlio, giornalista, tifoso. Della Juve. Da ieri continuo a pensare a lui e a chi lo ama, alla sua famiglia, alla fidanzata, agli amici, ai colleghi. Da padre, non posso nemmeno immedesimarmi nel suo, troppo grande il dolore che prova.

Antonio è passione, speranze, voglia di fare, ambizioni, entusiasmi. E aveva, ha tutto il diritto di coltivarle, le ambizioni, e di trasmetterli, gli entusiasmi, e meritava - come tutti - di trascorrere un Natale sereno, parlando a tavola del suo lavoro, di quell’Europa alla quale tiene assai più di altri.

Queste poche righe non servono a nulla: sono solo la mia preghiera laica.


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