Italia, c'è il budget: pronti 10 milioni per il ct azzurro

E’ quanto il nuovo presidente potrà investire per il tecnico e il suo staff: cifre alla Conte
Italia, c'è il budget: pronti 10 milioni per il ct azzurro© LaPresse/Spada
Andrea Santoni
3 min

ROMA - Dieci milioni per l’erede di Ventura! In un periodo di incognite federali di difficile soluzione, con la partita del dopo Tav tanto aperta quanto confusa, una cosa alemeno è certa: il prossimo ct, chiunque sia il presidente eletto il 29 gennaio, sarà un tecnico di primissima fascia. Lo si deduce in modo stringente dal fatto che ieri il Consiglio Federale, presenti i tre candidati Gravina, Sibilia e Tommasi, ha stanziato 5 milioni lordi per il nuovo commissario tecnico e per il suo staff, all’interno del budget 2018, illustrato puntualmente dal dg Uva e approvato unanimemente. Siccome il nuovo contratto partirà da luglio, stiamo appunto parlando di una cifra di assoluto valore sul mercato degli allenatori, relativa per altro solo ai primi 6 mesi di impegno. Da qui i 10 milioni lordi di cui si diceva all’inizio. Dunque la Federcalcio vuole ripartire con un “nome” sulla panchina azzurra, tornando a investire quasi ai livelli raggiunti con Antonio Conte. In quel caso, come è noto, Carlo Tavecchio, fresco presidente al primo mandato, estate 2014, pur di assicurarsi il più grande parafulmine su piazza (si era in piena polemica post elettorale) oltre che l’allenatore italiano vincente del momento, mise in piedi un’architettura contrattuale biennale che rompeva col passato (1,3 milioni per Lippi), tanto da dover far ricorso al contributo indiretto decisivo dello sponsor Puma. Di cosa si trattava? Di un ingaggio raddoppiato rispetto a quello precedente (1,7 milioni netti per Prandelli), più 2 milioni di bonus a obiettivo che portava la cifra prevista a 4,5 milioni netti, escluso lo staff, pagato a parte. Il mancato raggiungimento della finale e la mancata risalita di 5 posizioni nel ranking Fifa hanno privato Conte di un milione. Ma sono dettagli.

Dopo Conte, c’è stato un ridimensionamento del budget per lo staff tecnico azzurro coinciso con l’arrivo di Ventura: prima un contratto biennale da 1,2 milioni netti poi il ritocco a 1,5 milioni, con prolungamento biennale (con clausola legata alla qualificazione mondiale), due mesi prima del tracollo svedese (l’ex ct resta a libro paga fino a giugno, pagato mensilmente a coprire gli 880mila euro residui al 13 novembre scorso). NOMI. Con 10 milioni lordi sul piatto il nuovo presidente potrà puntare in alto. Ancelotti (in cima alla lista di Tommasi), Conte (in quella di Sibilia), Mancini, Ranieri, tutti tecnici top evocati a vario titolo nelle scorse settimane potranno valutare con serenità, dal punto di vista economico, un loro eventuale ingaggio azzurro. Certo, stiamo parlando di allenatori abituati a ben altre cifre nei club che hanno allenato. Ma qui stiamo parlando di nazionali. Vero che Lippi in Cina viaggia a 20 milioni a stagione ma, venendo a comparazioni più lecite, c’è da dire che uno come Löw, ct della Germania campione del mondo, ha un ingaggio di 2,3 milioni di euro netti.

Leggi l'articolo completo sull'edizione digitale del Corriere dello Sport-Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA