Italia, Mancini o Ancelotti: sì il 20 maggio

A campionati conclusi verrà ufficializzata la scelta del nuovo ct Conte e Ranieri sullo sfondo. L’esordio l’1 giugno con la Francia
Italia, Mancini o Ancelotti: sì il 20 maggio© Getty Images
Andrea Santoni
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MANCHESTER (Inghilterra) - Ce li abbiamo due anni di pazienza, invocata legittimamente due sere fa da Di Biagio, dopo il ko argentino? Perché potrebbe anche accadere quel che è successo all’altra Italia senza mondiale, 60 anni fa, che impiegò ventiquattro mesi esatti (gennaio 1958-gennaio 1960) per tornare a vincere una partita: 8 incontri senza un successo (5 pareggi e 3 sconfitte), come mai accaduto nella storia centenaria della Nazionale. E allora la risposta ovviamente è no, conoscendoci, diremmo proprio di no, non li abbiamo. Verissimo, il ct è l’ultimo dei problemi del nostro calcio ridimensionato ma per come siamo messi (anche politicamente) è gioco forza il primo che può e deve avere una degna soluzione. 

Costacurta: «Il 20 maggio il nuovo ct»

ROAD MAP - Dunque ecco che qui a Manchester, trovatisi sotto pressione dopo la sconfitta contro i vicecampioni del 2014 (prevedibile, pur assente Messi, ma non per questo in dolore), i commissari della Figc (e il Coni con loro) hanno capito che almeno sul fronte nuovo ct bisognava uscire dall’indeterminatezza. E adesso ci sono una data, il 20 maggio, per avere un nome, anzi, per il Nome. Eppoi una partita, Francia-Italia, 1 giugno a Nizza, per il suo debutto. L’identikit? Niente novità: ha molto di Mancini, con qualche tratto ancora di Ancelotti, e più sfumati, dettagli di Conte, Ranieri e... un neo d’indefinito. Insomma, quello di cui scrivevamo a inizio settimana, e che già prima del match contro l’Argentina era stato confermato in linea di massima dal commissario Fabbricini, è stato in pratica ufficializzato ieri, in modo puntuale dal vice commissario Costacurta: il nuovo ct sarà annunciato appunto tra poco meno di due mesi, così da poter prendere in mano le redini tecniche della nostra stordita Nazionale. Perché proprio il 20 maggio? Perché è il giorno di chiusura della serie A, mentre il 19 sarà terminata la Ligue 1 e il week end precedente Premier e campionato russo: a palla ferma, la Federcalcio potrà rendere nota la sua scelta senza mettere in difficoltà il club di appartenenza dell’allenatore trasformato in ct.

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