MANCHESTER - La Nazionale che è stata (venerdì sera all’Etihad Stadium), quella che verrà. Non certo dopodomani a Wembley, contro l’Ighilterra: quella sarà un tassello della rivoluzione post delusione Mondiale.
SOSTITUIRE IL MITO - Il 4 giugno prossimo, allo Stadium di Torino contro l’Olanda, Gigi Buffon dirà addio alla maglia azzurra. Come visto contro l’Argentina, le critiche sono solo un puro esercizio dialettico per chi le formula, al resto pensa lui, il Mito. Il suo sostituto naturale, al netto del Raiola pensiero (che non aiuta certo i suoi assititi, soprattutto in ambito federale), sarà (sarebbe?) Gigio Donnarumma, giovane eppure già con esperienza alle spalle, ma che deve completare il processo di maturazione.
PROCESSO A SINISTRA - Saranno Bonucci e Chiellini (che punta alle 100 in azzurro, ora è a 96) ad accompagnare il reparto verso il futuro. Rugani, contro l’Argentina, è risultato fra i migliori, Romagnoli è stato perno dell’Under 21 ed è atteso al rientro, tutti aspettano la consacrazione di Caldara, preso dalla Juve e lasciato a Bergamo, mentre dall’Under potrebbe salire Mancini (sempre Atalanta).
UNA FALLA AL CENTRO - Costacurta, nel discorso di ieri, ha centrato due situazioni: uno, il futuro sono Jorginho e Verratti; due, «soffriamo in attacco, perché non riusciamo mettere in condizione le punte di poter impensierire gli avversari ».
ATTACCO CERCASI - L’attaccante della Nazionale è Ciro Immobile, 16 gare consecutive, 14 da titolare. Il raffronto dice: 7 gol in 31 gare in azzurro (media 0,22), 60 in 79 con la Lazio (media 0,75 che sale a 0,90 quest’anno). Dunque, non si può dire che non sappia far gol, ma in Nazionale il suo rendimento cala. Identico il discorso per Insigne: 3 gol in 22 partite in Nazionale (uno ogni 8 circa), 62 reti su 255 col Napoli (1 ogni 4). Manca il superGallo Belotti, fra infortuni che ne hanno minato la forma, Verdi e Cutrone necessitano di tempo e di mettere su partite. C’è poi un’altra verità: l’ultima punta centrale “old style” è stata Pellè, naufragato e sparito dopo il 2016. E prima di lui Balotelli, ma quello di Euro 2012 per capirci. Già, Balotelli: dove l’avevamo sentito di recente?