Acerbi tra delusioni e obiettivi: "Vincere con l'Italia in Nations League"

Il difensore dell'Inter parla in conferenza stampa a Coverciano: nel mirino c'è la Spagna
3 min

FIRENZE - “È vero che alla fine conta solo alzare la Coppa, ma è stato un anno importante per il calcio italiano e io mi auguro che non sia un abbaglio bensì un inizio". Lo ha detto Francesco Acerbi in ritiro con la Nazionale a Coverciano per preparare la semifinale con la Spagna valida per la Nations League". "Il campionato inglese rimane quello più competitivo - ha detto ancora Acerbi -, però noi abbiamo tanti giocatori forti e tanti talenti che meritano sempre più spazi a conferma che il nostro calcio è tornato su ottimi livelli".

Acerbi: "Spagna? Rispetto ma niente paura"

"Adesso dobbiamo ripartire e dare il massimo in Nazionale, ci aspetta una sfida difficile ma non abbiamo paura della Spagna. C'è rispetto, conosciamo i loro punti di forza, ma noi vogliamo andare in finale e abbiamo tutte le possibilità di riuscirci. Guardare il Mondiale dal divano è stata dura, non possiamo più sbagliare, siamo ancora i campioni d'Europa e ci piacerebbe vincere la Nations League''.

Acerbi: "Le squadre italiane in Europa possono giocarsela con tutti"

C'è rammarico per il fatto che Inter, Roma e Fiorentina abbiano perso le rispettive finali europee, a cui si somma la sconfitta degli azzurri dell'Under 20 nella finale Mondiale con l'Uruguay. Ma è da qui che secondo Acerbi occorre ripartire: ''Al di là delle sconfitte, abbiamo acquisito la consapevolezza che ce la possiamo giocare con tutti. E questo vale anche per la Nazionale. È importante avere un gruppo forte, coeso, capace di rialzarsi dopo le batoste. È l'unica strada: se perdi non è un fallimento, fa parte della vita, quel che conta è cercare in futuro di conquistare più vittorie''.

Acerbi: "Potevamo far male al City"

Per Acerbi è inevitabile tornare con il pensiero alla finale di Champions persa contro il Manchester City. "Bisogna essere comunque orgogliosi di quanto fatto, però c'è un po' di amarezza - ha ammesso Acerbi -. Ci hanno detto 'bravi, bravi...', ma se non alzi il trofeo non c'è nulla di scritto, e questo un po' ti rode. Anche perché la mia sensazione dal campo era che ci è mancata la consapevolezza che davvero potevamo far male a questo City. Si parlava troppo di quanto era forte e questo un po' inconsciamente l'abbiamo pagato. Anche il City aveva timore di noi, abbiamo fatto di tutto per far sì che la Champions andasse a Milano. Peccato, c'è grande rammarico. Haaland? E' il doppio del giocatore che ho affrontato tre anni fa contro il Dortmund. Grandissimo attaccante, ma noi abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra".


© RIPRODUZIONE RISERVATA