Spalletti, scelte forti per l'Italia: perché ha lasciato fuori Immobile

Ventinove convocati per le sfide di qualificazione contro Macedonia e Ucraina: non mancano le sorprese nella lista del ct
Spalletti, scelte forti per l'Italia: perché ha lasciato fuori Immobile© ANSA
Fabrizio Patania
4 min

ROMA - Spalletti va dritto, senza retropensieri o pregiudizi, come racconta la sua storia di allenatore votato al campo e tradotta ora nel ruolo di ct dell’Italia costretto a inseguire l’Europeo 2024 negli ultimi 180 minuti con Macedonia e Ucraina. Ha lasciato a casa Immobile, non ha abbandonato Zaniolo, ha richiamato Jorginho. Sono scelte forti, coraggiose, in controtendenza rispetto alle abitudini consolidate del predecessore Mancini (faticava a staccarsi dal gruppo di Wembley), peraltro anticipate da alcuni rumors spifferati a Coverciano nei giorni scorsi. Gerarchie in movimento, come segnalano le altre novità e il ricco turnover rispetto a ottobre. La morale: c’è tempo e possibilità per qualsiasi giocatore, nessuno viene escluso in via definitiva, nessuno può sentirsi sicuro del posto. Il campionato, oltre alle partite in azzurro, resta la via principale per guadagnare la Nazionale. Certo fa scalpore l’esclusione di Immobile, che pure non viene da un periodo brillante: non è stato sufficiente il gol in Champions al Feyenoord per convincere il ct. Scamacca, Raspadori e Kean sono più in forma. Restano alcuni aspetti paradossali: Ciro era stato eletto capitano dal nuovo ct a settembre, non in base alle presenze, e descritto come esempio di attaccamento alla maglia azzurra. Una presenza e un gol alla Macedonia. Anche non da titolare, sarebbe stato nel gruppo.

Spalletti, le sorprese

Spalletti ha perso lo squalificato Tonali, ma non ha mollato per la strada Zaniolo, indagato dalla Procura di Torino per il caso scommesse e ancora senza evidenze tali nell’inchiesta da spingere i magistrati a trasmettere gli atti alla Figc. La sua tesi difensiva non è mai cambiata: ha scommesso su poker e black jack, non sul calcio. Era ed è convocabile. Spalletti ci ha parlato e lo ha chiamato a un mese esatto dal blitz della polizia a Coverciano (era il 12 ottobre). Ricca la batteria degli esterni: con Nicolò (all’Aston Villa utilizzato a sinistra) anche Berardi, Politano, El Shaarawy, Chiesa, più Kean all’occorrenza. Due novità a centrocampo: Colpani del Monza e il ritorno di Jorginho, di nuovo all’Olimpico dopo il rigore fallito con la Svizzera che ci costò il Mondiale. Sta giocando con l’Arsenal e il ct lo ha abbinato a Cristante e Locatelli. Bonaventura, Frattesi e Barella gli altri mediani. In difesa escono Mancini, Biraghi e Udogie (indisponibile). Novità Cambiaso, torna Toloi, confermato Gatti accanto a Bastoni, Acerbi, Dimarco e Darmian. Di Lorenzo, squalificato, salterà la Macedonia. Spalletti ha scelto Calabria come terzino destro di scorta. Era previsto l’ingresso di Buongiorno, debuttante a giugno in Nations.

La lista dei convocati

Portieri: Donnarumma (Paris Saint Germain), Meret (Napoli), Provedel (Lazio), Vicario (Totthenam). Difensori: Acerbi (Inter), Bastoni (Inter), Buongiorno (Torino), Calabria (Milan), Andrea Cambiaso (Juventus), Darmian (Inter), Di Lorenzo (Napoli), Dimarco (Inter), Gatti (Juventus), Toloi (Atalanta). Centrocampisti: Barella (Inter), Bonaventura (Fiorentina), Colpani (Monza), Cristante (Roma), Frattesi (Inter), Jorginho (Arsenal), Locatelli (Juventus). Attaccanti: Berardi (Sassuolo), Chiesa (Juventus), El Shaarawy (Roma), Kean (Juventus), Politano (Napoli), Raspadori (Napoli), Scamacca (Atalanta), Zaniolo (Aston Villa).


© RIPRODUZIONE RISERVATA