Abate tranquillizza il Milan: «Resto in rossonero»

Il terzino della Nazionale, dopo l'1-1 contro il Lussemburgo, ha parlato della sua amicizia con Ibrahimovic, ha rincuorato l'infortunato Montolivo e lodato Galliani: «Costruirà un Milan che il prossimo anno in Italia lotterà per le prime posizioni». Poi sulla deludente prova dell'Italia nell'ultima amichevole: «Dobbiamo stare più attenti in fase difensiva, ma al Mondiale arriveremo pronti».
di Andrea Ramazzotti
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MILANO - Nonostante con l'arrivo di Seedorf abbia giocato poco, Ignazio Abate non ha mai avuto paura di non partecipare al Mondiale e, adesso che l'olandese è stato sostituito sulla panchina rossonera da Pippo Inzaghi, non pensa più di lasciare Milanello: «C'erano tanti che meritavano questa maglia - ha iniziato -, ma sono arrivato nei 30 e poi nei 23 perché il mister Prandelli sa quello che posso dare. Ibrahimovic? E’ mio amico e l’ho sentito 2 giorni fa. Meritava di andare al Mondiale. Per chi farà il tifo Zlatan? Non lo so, ma un po' di simpatia per l'Italia ce l'ha... Io al Psg? Sto bene al Milan. Gli acquisti di Alex e Menez? Riprendo le parole di Montolivo e dico che finché ci sarà Galliani al Milan si può stare sereni. Allestirà una squadra per lottare per prime posizioni». Poi su Montolivo: «L'ho sentito ieri, era sereno. Gli dispiace perché il Mondiale c'è ogni 4 anni. Avrà la possibilità di giocare il prossimo».

 

FIDUCIA ITALIA - Nonostante il pareggio contro il Lussemburgo Abate si è mostrato fiducioso: «Al Mondiale arriveremo pronti e mostreremo una condizione migliore rispetto a stasera. Il nuovo modulo? Dobbiamo stare molto attenti in fase difensiva quando perdiamo palla. Se riusciamo a rimanere corti tutto bene, se ci allunghiamo soffriamo. In questa amichevole avevamo un centrocampo di grandi palleggiatori e dobbiamo cercare di più la profondità come ha fatto Marchisio che ha attaccato spesso l'area. Va bene tenere palla, ma bisogna cercare di schiacciare più gli avversari per evitare di fare possesso palla a vuoto. E poi è necessario tirare più in porta. Troppo spesso vogliamo arrivare con palla in porta, ma le partite con il caldo che ci sarà in Brasile si possono sbloccare anche con un tiro da 25 metri».


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