LA REPUBBLICA – La crescita di Verratti e quel 4-2-4 in maschera
di Gianni Mura
Emozioni poche, ma non ci si è fatti mancare nulla. Partita sospesa per 8’ al 12’ st perché una parte piccola ma ben fornita di tifosi albanesi ha lanciato in campo fumogeni e petardi, entrati chissà come, e uno anche in tribuna. Nel pt l’arbitro ha sorvolato, poi no.
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La partita, già soporifera di suo, fatica a ripartire. A dare la sveglia è sempre Belotti. Anche quando non segna il ragazzo si guadagna la pagnotta, è per fermare lui che Basha commette fallo da rigore dopo 10’.
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E adesso veniamo al 4-2-4 tanto caro a Ventura. Si vede a sprazzi, come un lampeggiante. E’ un 4-4-2 mascherato, dove Insigne torna a difendere più di Candreva e come difensore su Hysaj è più che sufficiente. Come Belotti-Ajeti è un duello targato Torino, quello tra Insigne e Hysaj è targato Napoli, dove si commenterebbe così il mondo capovolto: la carne sotto e i maccheroni sopra.
LA STAMPA – Lo strano schema che funziona
di Gigi Garanzini
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Un’Italia strana, con un genere di schieramento non facile da decodificare innanzitutto da parte dei suoi interpreti. Perché, giusto per dirne una, se Zappacosta, un terzino, dev’essere il primo guastatore offensivo e viene chiamato in causa più di Belotti e Immobile, che in teoria sarebbero lì apposta, è normale che da quella parte ci sia una discreta effervescenza offensiva, ma anche qualche sofferenza difensiva di troppo.
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IL MATTINO – Le pagelle
di Mimmo Carratelli
VENTURA 6,5: Contro la testuggine albanese (5-4-1) c’è poca libidine, il gioco non frulla, la palla non prilla, la serata non sfavilla. In campo, più fumogeni che arrosto con sospensione della partita (dal 57’ per cinque minuti). Piange per il fumo acre, ma anche per una nazionale mediocre nel primo tempo. Il 4-2-4 non produce gioco spettacolare. Ignorato Insigne a sinistra, bloccati i due centravanti. L’Albania ha grinta e velocità, gioca, attacca e contende il possesso palla all’Italia. Altro che Barbera e champagne stasera beviam (Gaber). Mentre l’Italia stenta, la Spagna (contro Israele) va a mille. Nella ripresa arriva il raddoppio, la squadra gioca meglio. Non è libidine, ma va bene così. Più padroni del campo e del gioco gli azzurri. Sempre appaiate in testa al girone Italia e Spagna che si giocano il pass al Mondiale 2018 in Russia (si qualifica la prima classificata, playoff per le migliori secondi dei gruppi europei).
IL MESSAGGERO – Un’Italia alla romana
di Ugo Trani
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La prestazione della Nazionale è decente, con qualche segnale di crescita. Buffon non deve mai intervenire e il risultato è subito in cassaforte. Ventura addirittura non fa sostituzioni. Nella notte in cui va avanti per la sua strada e ripropone, nel 1° match del 2017, il 4-2-4 che utilizzò solo a Vaduz, il 12 novembre, contro il Liechtenstein. Gli interpreti scelti dal ct si sacrificano e rendono equilibrato il sistema di gioco che, in fase di possesso palla, è estremamente spregiudicato. In difesa restano, per iniziare l’azione, solo i centrali Barzagli e Bonucci, i terzini Zappacosta e De Sciglio affiancano i mediani Verratti e De Rossi. L’Italia, insomma, attacca con il 2-4-4.
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CORRIERE DELLA SERA – Lo schema non convince ma la squadra può crescere
di Mario Sconcerti
Sembra una Nazionale che non può fare a meno di un terzo centrocampista. Il risultato tecnico è questo in una notte di calcio confuso e contro un avversario non facile ma frustrato in partenza dalla voglia di troppe rivincite. Fra De Rossi-Verratti e i due attaccanti, Immobile e Belotti, c’è sempre stato troppo spazio, impossibile da coprire per chiunque. Avrebbe potuto provarci Insigne, anche Candreva, che però è sempre stato poco in partita, ma il loro spostamento avrebbe in buona parte cambiato l’idea di gioco di partenza. E’ sinceramente anche un po’ strano arrivare adesso al 4-2-4 dopo tanto perserverare sul 3-5-2, il suo opposto concetto.