ROMA-SAMPDORIA
Due volte al VAR, Irrati, lui che è stato capo della control room alla finale del Mondiale in Russia. Una decisione e mezza giustamente riviste e rivisitate, per quello che dovrebbe essere l’uso del VAR che tutti sognano: nel dubbio, si rivede. Perché rifugiarsi sempre dietro il «chiaro ed evidente» (dipende dai punti di vista, in tv tutti possono essere chiari ed evidenti) ha portato più polemiche che altro. E allora, corretto non dare rigore alla Samp e alla Roma, perdonato Linetty dal secondo giallo (in ritardo su Kluivert).
Due volte al VAR, Irrati, lui che è stato capo della control room alla finale del Mondiale in Russia. Una decisione e mezza giustamente riviste e rivisitate, per quello che dovrebbe essere l’uso del VAR che tutti sognano: nel dubbio, si rivede. Perché rifugiarsi sempre dietro il «chiaro ed evidente» (dipende dai punti di vista, in tv tutti possono essere chiari ed evidenti) ha portato più polemiche che altro. E allora, corretto non dare rigore alla Samp e alla Roma, perdonato Linetty dal secondo giallo (in ritardo su Kluivert).
A TUTTO VAR - E’ più Gaston Ramirez che allarga la gamba e va su Manolas che non il contrario, cosa che si apprezza senza dubbi alla tv, mentre dal campo si può percepire con certezza, oltre ogni ragionevole dubbio, solo io contatto. Che c’è ma è appunto cercato, mentre il difensore cerca di spostarsi. Corretto anche non dare rigore per il tocco di bracco sinistro di Colley sul tiro di El Shaarawy: il pallone tocca prima il fianco, poi finisce sul braccio. Succede lo stesso con Juan Jesus: decisione identica, niente penalty.