Cagliari devi fare di più in campo e fuori

La sconfitta di Bergamo può servire da insegnamento per aiutare a non commettere ancora errori che col passare delle settimane faranno pagare un prezzo ancora maggiore
Cagliari devi fare di più in campo e fuori© LaPresse
Vincenzo Sardu
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In campo bisogna entrare con la baionetta fra i denti, quando la sfida è campale. E' la regola principale che il Cagliari, per demerito proprio o per bravura degli avversari, oggi a Bergamo non ha osservato se non nel finale del primo tempo e in avvio di ripresa. L'intensità, peraltro, è utilissima anche quando si devono mascherare carenze e difetti,  che nella squadra rossoblù purtroppo abbondano. Naturalmente non si può condannare unicamente Longo che divora l'ennesimo gol a due metri dalla porta e nemmeno Ceppitelli che sull'azione della prodezza di Pinilla s'è  dimenticato della marcatura, lasciando il cileno libero di inventare quella magia. Il problema è che errori del genere, riconducibili più alla gioventù e all'inesperienza che alla qualità assoluta, il Cagliari li sta conteggiando troppo spesso. E allora non va più bene.

 

Non è facile dover smontare un lavoro di organico fatto in estate e trovare la quadratura a gennaio con una classifica che morde al collo. Non è facile anche perché i giocatori che si vanno a prendere non possono essere pronti e in condizione in pochi giorni. Ma è la unica soluzione possibile e bisogna cambiare proprio perché lo stillicidio di errori continua a penalizzare la classifica e la tranquillità per impostare un lavoro diverso.

 

Bisogna prendere atto che una larghissima fetta di acquisti estivi sono da bocciare. Oggi all'ancora deludente Longo si sono uniti Capuano, Benedetti, Joao Pedro e Crisetig il quale deve davvero mostrare in fretta cosa vuol fare da grande perché altrimenti davanti a prestazioni del genere vien da pensare che resta sempre meglio Conti con una gamba acciaccata piuttosto che lui sano come un pesce. Il futuro di chi è giovane e va in campo non può essere svincolato dalle sorti della squadra. E' semplice. Società e allenatore devono tirare le somme e porre rimedio. Come?

 

Chili in attacco ed esperienza in difesa. In mezzo ci sono maggiori soluzioni e presto si spera di poter contare anche su Husbauer. Oggi ha detto sì M'poku. del quale si narrano virtù grandi ma non proprio da attaccante, semmai da ottimo centrocampista offensivo. Vedremo. Parte Ibarbo che, per buona sorte sua e del Cagliari, trova estimatori nonostante un rendimento non proprio esaltante negli ultimi mesi. Si conferma la linea verde insomma, però occorre prendere esempio dall'Atalanta oggi, che la sua partita l'ha vinta non grazie a due pivelli ma grazie a Biava e a Pinilla che di anni e di esperienza ne hanno ben oltre la media. Ci sono ancora ventiquattro ore di mercato. Farci un pensierino potrebbe essere utile in chiave salvezza.


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