Ramazzotti: «Totti lo vorrei al cinema come Cantona»

L'attrice protagonista del film "Ho ucciso Napoleone": «Ero sua vicina di casa, tifo Roma come mio padre e mio fratello. Lo vedrei bene in un film con Marco Risi»
Valerio Minutiello
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ROMA - È una donna vendicativa e tifa Roma. Micaela Ramazzotti (Guarda le FOTO) è la protagonista del film "Ho ucciso Napoleone", la black comedy di Giorgia Farina, con Libero De Rienzo, Adriano Giannini, Elena Sofia Ricci, Iaia Forte, Thony e Monica Nappo, in sala dal 26 marzo. "Mi sono molto divertita a mettermi la maschera di Anita, così diversa dalle solite mogliettine docili. Mi piace perché non si lagna, non cerca scuse, non è edificante, ma fredda. Porta a termine la sua vendetta con grande convinzione. Non le serve la seduzione, ha voglia di combattere e di essere com'è".

TOTTI E LA ROMA - Micaela Ramazzotti è cresciuta all'Axa, vicina di casa di Totti e di tanti giocatori della Roma. Con un papà e un fratello romanisti, non poteva che tifare Roma: "Sono cresciuta all'Axa - racconta - Totti abitava a due isolati da me, eravamo vicini. Seguo il calcio e sono della Roma, mio padre e mio fratello sono romanisti, insomma in famiglia tifiamo tanto. Totti è il grande Totti, lui è così è candido un fuoriclasse, mi piacerebbe vedere più giocatori come lui perché è il professionista che è mantenendo però il candore di sempre. Ci fu Ken Loach che prese Cantona e lo mise davanti a una cinepresa, magari un Marco Risi che prende Totti e lo porta al cinema sarebbe bello...Non lo so l'accoppiata Marco Risi-Totti mi è venuta in mente. E se dovesse farlo lei un film sulle donne nel calcio? Beh, mi allenerei, perché no. Maglia giallorossa però".

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