Juventus-Napoli, perché vince il Napoli

Ecco i motivi per i quali i partenopei possono fare loro la sfida di stasera
Serie A, Juventus-Napoli: i tifosi azzurri preparano i funerali ai bianconeri
dall'inviato Vladimiro Cotugno
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TORINO - A brutto muso, nella tana della Juve, per imporre superiorità a casa di chi la superiorità pensa di possederla per diritto. Perché contro ci sarà uno stadio intero, ma a favore ci sarà la spinta di tutto un popolo che sogna un altro pezzo di storia. Perché è così che vuole Maurizio Sarri, condottiero di una squadra che vuole ribaltare le gerarchie per imporne una nuova, la sua, che colori d'azzurro lo Scudetto e lo riporti dove solo un D10S era riuscito a trascinarlo. Perché, anche se oggi non è più l'età dell'oro, delle divinità scese dal cielo a regalare gioia su un campo di calcio, questo Napoli ha tutto per ascendere dal terreno e diventare leggendario: e per farlo, ora serve sfidare il cavaliere bianconero a duello e uscirne indenne o magari vittorioso, disarcionando la Signora dal suo destriero. Senza cattiveria né maleducazione, sia chiaro, ma solo per farle cedere il passo a chi magari non possiede la nobiltà di sangue ma se l'è guadagnata, d'animo, sul campo di tante battaglie vinte.

 
LO SPIRITO - Fame, entusiasmo, determinazione: questo Napoli può ripercorrere la strada tracciata dalla prima Juve di Conte che con organizzazione ferrea e disciplina tattica riuscì a finire davanti a tutti mettendosi alle spalle anche il favoritissimo Milan di Allegri, campione in carica e favorito numero uno per la riconquista dello Scudetto. La vetta del campionato non ha fatto venire le vertigini al Napoli, segnale questo di grande forza mentale: una volta in testa, gli azzurri non hanno fatto altro che vincere, mantenendo il vantaggio di due punti sulla Juventus e quello dello scontro diretto. E proprio per questo stasera anche una divisione della posta sarebbe in realtà un altro punto guadagnato per la squadra di Sarri, perché sancirebbe la superiorità in caso di arrivo pari al traguardo di maggio. 
 
HIGUAIN - Higuain, Higuain, Higuain, a raffica, ripetuto ventiquattro volte, tante quante i gol segnati in campionato: sono sei partite consecutive che va a segno, il Pipita, e non ha certo intenzione di fermare una media stratosferica che lo vede entrare nel tabellino dei marcatori ogni 84 minuti, peraltro contro un avversario che spesso non riesce a fermarlo: la doppietta nel 2-2 che poi portò la Supercoppa nelle mani del Napoli e la stoccata del 2-1 che condannò i bianconeri all'andata sono gol entrati nel cuore dei tifosi e già indimenticabili. Insomma, lo dicono i numeri: Higuain segna, come da media, quando segna alla Juve i bianconeri escono dalla partita sempre con la coda tra le gambe, e lo Scudetto si è visto dalle parti del Vesuvio quando il Napoli non ha perso a Torino. 
 
L'ATTACCO - Ma il Napoli non è solo Higuain: Insigne sta vivendo la sua miglior stagione in carriera, con dieci gol e dieci assist è un giocatore unico in Europa, anche Callejon sembra aver ritrovato la vena prolifica in campionato dopo le reti con cui ha trascinato gli azzurri in Europa League, Hamsik è tornato trascinatore e incursore d'eccellenza nell'area avversaria: la 'Goal Machine' di Sarri ha infilato per 53 volte la rete avversaria, che vuol dire una media in campionato di oltre due gol a partita: i numeri che servono per replicare alla difesa della Juve che si erge a difesa del titolo.

IL GIOCO - La formazione del Napoli ormai sembra una filastrocca: ognuno degli undici ha trovato così piena cittadinanza nel gioco di Sarri da essere pedina quasi insostituibile di una manovra da tutti considerata la migliore della Serie A. E se dell'attacco abbiamo già detto, dietro la coppia Reina-Koulibaly ha fornito l'ossatura robusta su cui costruire le vittorie, risultando ad oggi seconda miglior difesa dietro solo alla Juve, e a centrocampo Jorginho ricama e Allan martella in un alternarsi che sfianca ogni avversario. In questo Napoli si trovano tutti a memoria e sono proprio questi automatismi che possono permettere agli azzurri di far saltare Stadium e banco del campionato.


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