ROMA - Non passerà alla storia come la vittoria più spumeggiante della stagione, ma il 2-1 di Udine - sofferto anche troppo - è un'altra perla che si infila alla perfezione nella collana di trionfi con cui Spalletti sta impreziosendo il campionato della Roma. Ottavo trionfo consecutivo, firmato Dzeko-Florenzi, e una classifica inimmaginabile ad inizio anno, vista la situazione disastrosa sia tattica che psicologica che Garcia si era lasciato dietro: l'elisir di Certaldo ha salvato i giallorossi restituendogli - anche a muso duro, se necessario - un ruolo da protagonista in questa Serie A. Archiviata la Champions League, la Roma si riporta di nuovo con il fiato sul collo del Napoli (a -2 al momento, con gli azzurri impegnati a Palermo stasera) e scaccia via la Fiorentina, scivolata nel finale sull'1-1 contro il Verona e ora a cinque punti di distacco dal terzo posto in compagnia dell'Inter.
SPALLETTI CHIAMA, DZEKO RISPONDE - Dal calcio d'inizio Roma subito padrona del campo e delle occasioni: ci prova Dzeko di testa, poi Perotti, poi El Shaarawy con un colpo a sorpresa da fuori area. Il gol è nell'aria e arriva proprio dal centravanti bosniaco, che Spalletti aveva pizzicato alla vigilia chiedendogli impegno, grinta e gol per una maglia: Perotti cerca Salah sulla trequarti, splendido il passaggio di prima per l'inserimento dell'attaccante che in spaccata di destro batte Karnezis in uscita. Settima rete in campionato per l'ex Manchester City che torna a segnare dopo la doppietta al Palermo lo scorso febbraio, quarta rete nelle ultime cinque presenze in A.
Il vantaggio non fa altro che confermare l'inerzia della gara, i friulani orfani di Di Natale non riescono a reagire e prima della mezz'ora prima El Shaarawy e poi Dzeko hanno la palla buona per il raddoppio ma non trovano la porta. L'Udinese si vede solo una volta, con Lodi: scambio con Thereau ai venti metri e conclusione che Szczesny prova a trattenere senza riuscirci, deviando il pallone in angolo rischiando però una papera clamorosa. Il resto è controllo giallorosso fino all'intervallo.
11 - La Roma ha segnato 11 gol nel primo quarto d'ora di partita in questo campionato, piú di ogni altra squadra. Svegli. #UdineseRoma
— OptaPaolo (@OptaPaolo) 13 marzo 2016
L'UDINESE ATTACCA, ZAPATA SPAVENTA: PALO - A ripartire di slancio è però l'Udinese: fuori l'evanescente Edenilson, dentro Duvan Zapata per dare più peso all'attacco. La mossa sorprende la Roma che si spaventa due volte nel giro di un minuto: prima è Szczesny a salvare il risultato sul tiro di Thereau deviato da Florenzi, poi è il palo a fermare il colpo di testa proprio del neoentrato, che elude le marcature a centro area e piazza il pallone, vedendosi respingere il tiro a portiere battuto. Svetta l'importanza di Manolas nella difesa giallorossa in questa fase: il greco è insuperabile nel silenziare le iniziative pericolose avversarie e a restituire sicurezza ai compagni. Passata la sfuriata si torna dalle parti di Karnezis con El Shaarawy che per due volte attorno al ventesimo della ripresa impegna il portiere.
ENTRA PJANIC, RADDOPPIA FLORENZI. FERNANDES RIAPRE - A venti minuti dal termine Spalletti richiama El Shaarawy e inserisce Pjanic, per dare idee e tranquillità al centrocampo: il bosniaco risponde alla perfezione, confezionando anche l'assist del 2-0 per Florenzi che si fionda in area, controlla il pallone saltando un avversario e infila Karnezis anticipandone l'uscita.
10 - M. Pjanic è finora l’unico giocatore in doppia cifra di assist in entrambe le ultime due stagioni in Serie A. Creatore. #UdineseRoma
— OptaPaolo (@OptaPaolo) 13 marzo 2016
Sembra chiusa ma non lo è, perché i giallorossi fanno di tutto per non sferrare il colpo di grazia divorandosi un'occasione dietro l'altra, fino al gol di Bruno Fernandes che a cinque minuti dalla fine riapre il match. Il 2-1 ravviva però i sensi della Roma che si riorganizza, evita rischi e festeggia i tre punti in trasferta con l'ingresso di Strootman nel recupero: se torna anche l'olandese, questa Roma può davvero non fermarsi più.
CALENDARIO SERIE A: ROMA, ORA INTER E DERBY