© LaPresseROMA - "Ha fatto bene Allegri a tenere la tensione altissima, questa secondo me è la partita determinante per la Juve, che può sancire la vittoria del campionato. Se questa va bene poi si può concedere qualche passo falso conservando un vantaggio consistente". Così Massimo Briaschi, ex di Juventus e Genoa, ai microfoni di Italia nel Pallone, su Radio 2, inquadra la partita di stasera tra le sue ex squadre: "Il Genoa era partito bene, poi c'è stata una fase un po’ problematica, frizioni tra società tifoseria e squadra: il tifoso genoano è molto attaccato alla squadra, che viene prima di ogni cosa, forse la squadra è seconda solo ai propri figli".
CHAMPIONS - Briaschi, che con la maglia della Juventus giocò e segnò in finale di Coppa Campioni contro il Bordeaux (il 10 aprile 1985), rivolge lo sguardo anche alla gara di Champions dei bianconeri: "La Juve può farcela, quest’anno ha dimostrato una consistenza di squadra, cambiano gli interpreti ma la musica resta quella. Poi nel calcio tutto può succedere, ma credo sia l’anno buono".
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DAL GENOA ALLA JUVE - "Ero in vacanza, a quei tempi si faceva il torneo di tennis dei calciatori a Ischia. Ricevetti la telefonata del dottor Giuliano, mi convocò a Torino per fare le visite e io ero convito di andare in maglia granata perché c’erano stati dei contatti. Ma poi mi passò il presidente bianconero, Boniperti, che mi disse subito: qui da noi ad arrivare secondi si fallisce. Questa è la mentalità della Juve da sempre. I primi giorni, venni accolto in un modo straordinario, da grandi campioni, da Scirea a Platini, e Boniek. Fin da subito mi fecero sentire uno di loro".