ROMA - Per il calcio italiano, la vittoria del Napoli sarebbe un toccasana. Avremmo finalmente la certezza che la Serie A si può pronunciare in modo diverso da Juventus. Sarebbe una novità e farebbe capire ai ragazzini di 10-11 anni che in Italia esiste anche un’altra squadra, non solo quella con le strisce bianconere e lo scudetto tricolore sul petto. Ma alla Juve tutto questo non interessa. La Juve vuole che il campionato sia ancora suo, per la settima volta consecutiva. La monotonia non è argomento che le interessi.
Negli ultimi sei campionati vinti, di cui la maggioranza dominati, la Juve non era mai stata sotto di un punto alla 25ª giornata. Solo nel 2011-12, nell’anno del primo scudetto, era in testa alla classifica insieme al Milan di Allegri a parità di punti. Per la Juve è una sfida e siccome non vive d’altro, avverte forte la voglia di imporsi di nuovo, oggi più di prima. Perché prima quasi non aveva sfidanti, vinceva per mancanza (o eccessiva debolezza) di concorrenza, adesso sarebbe tutta un’altra storia.
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