Atalanta, De Roon elogia Gasperini: "Fa la differenza"

Le parole del centrocampista nerazzurro a "1 vs 1" il format firmato DAZN: " Non esiste il 90-95% con lui, ma solo il 100% sia in gara sia in allenamento"
Atalanta, De Roon elogia Gasperini: "Fa la differenza"
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BERGAMO"Gasperini? La sua mentalità fa la differenza, conosce solo la vittoria. Non esiste il 90-95%, ma solo il 100% sia in gara sia in allenamento. Lui ha fatto la differenza con tanti giocatori, che grazie a lui sono migliorati oppure hanno avuto la possibilità  di andare altrove. Gioca sempre in maniera offensiva e lo ringrazio: mi ha fatto crescere". Sugli obiettivi stagionali: "Vogliamo fare il massimo. Speriamo il massimo sia la Champions, che è la cosa più bella che c'è. Siamo ancora dentro al campionato e nelle coppe. Vogliamo fare il massimo. Ritiro? Non sono più un ragazzino. A fine mese saranno 31 anni, ma qui sto benissimo: sto crescendo e spero di poter chiudere la carriera a Bergamo. Secondo me, non ci saranno problemi". Sono le parole di Marten De Roon, protagonista di "1 vs 1" il format firmato DAZN che racconta i grandi giocatori della Serie A per scoprire le loro storie e aneddoti.

"Vorrei rigiocare le finali di Coppa Italia"

Alla fine dell'intervista c'è stato spazio per le sette domande secche alle quale ha dovuto rispondere nel minor tempo possibile: "Il compagno e l'avversario più forti? Eriksen e Frenkie de Jong. I giorni più belli e più brutti della mia vita? La nascita delle mie figlie e le finali perse con l'Atalanta. L'avversario più fastidioso? Saponara, ho subito 10 tunnel da lui il primo anno. Il mio migliore amico nel calcio? Freuler. De Roon-Freuler sono? Una coppia. La partita che vorrei rigiocare? Atalanta-Lazio, Atalanta-Juventus (le finali di Coppa Italia) e Atalanta-Psg. Il sogno da realizzare? Sogno la felicità della mia famiglia e la loro salute".

"Van Basten mi ha dato tanto"

Sui suoi primi ricordi legati al calcio: "Risalgono agli anni 90 con Overmars, Bergkamp. L'Ajax era la squadra più forte del mondo. Mi sono innamorato del calcio con loro. Mia mamma mi ha sempre detto che quando ho iniziato a camminare, ho sempre voluto giocare a pallone: sempre e solo calcio. La prima volta in campo, mi ricordo bene, c'era un torneo e non avevo ancora 5 anni, ho giocato tutto il giorno e mi sono detto che non avrei voluto fare altro". De Roon ha poi parlato del suo rapporto con i social: "Quasi tutti i calciatori pubblicano post molto seri, ma il calcio non è sempre così: è bello scherzare, capita spesso anche negli spogliatoi. Ogni tanto uso un po' di ironia e 'pepe'...Alla fine, siamo persone normali. Anche io sono un papà, un marito e sono stato un bambino. Sui social mostro che non sono perfetto: faccio gli errori, la faccia strana...Mi diverto, mi piace scherzare e fare diversamente rispetto agli altri". Infine sul suo momento più duro: "Io mi sono infortunato a Feyenoord, ho fatto molta fatica, quasi volevo smettere di giocare nel calcio professionistico, volevo andare dove giocavano i miei amici. Ma poi ho incontrato l'allenatore Arjan Van Der Laan. Lui mi ha ridato la fiducia, ho giocato sempre con lui, mi ha dato tanto: sono diventato capitano, mi parlava sempre e mi ha aiutato. Anche lui ha giocato a pallone, era centrocampista. All'Heerenveen ho avuto Marco Van Basten come tecnico. Mi ha dato tanto. Una persona bravissima, parlavamo spesso. All'inizio giocavo poco, poi mi ha dato sempre più fiducia, anche la fascia da capitano che per un 23enne voleva dire tanto. Mi diceva: 'Sei uno che parla in campo, sei un leader'".


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