Benevento, ultimo atto. Poi sarà rivoluzione

Delusione in città e rabbia del tifo organizzato. Trasferta a Torino e provocazione della curva: Niente aereo ma lungo viaggio in pullman..."
Benevento, ultimo atto. Poi sarà rivoluzione© ANSA
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BENEVENTO - L'ultimo atto del melodramma vissuto davanti agli schermi della televisione, assistendo ad una sfida tra due squadre divenute, loro malgrado, artefici del destino della Strega. Una retrocessione anonima, come l'ultimo scorcio di campionato del Benevento. Una sofferenza indicibile, il tifo per quei colori estranei, un'altra serata surreale segnata dal rigore fallito da Immobile e dal palo di Lazzari. Quasi che tra Pippo e Simone si siano passati il testimone della sfortuna. Perché il Benevento la Dea bendata non se l'è trovata sempre alleata, anche se poi ha pensato di fare molto da sé, disfacendo filo dopo filo una tela tessuta quasi alla perfezione nel girone d'andata.

Reazioni e società

Ieri mattina hanno fatto sentire la propria voce i tifosi organizzati. Quelli della Curva Sud hanno scritto una lunga nota, sottolineando che solo dopo il verdetto si concedono alle critiche. Poi arriva anche una proposta che sembra quasi una provocazione: «Abbiamo sentito dire che a Torino possa essere utilizzata la Primavera. Non siamo d'accordo. La squadra ha viaggiato tutto l'anno in comodi voli charter, ci auguriamo che questa volta vada con un “modesto” pullman societario». Una sorta di “viaggio premio” al contrario, ma riservato a tutti, soprattutto a chi non ha dato nulla alla causa. Il presidente Vigorito ha anticipato tutti con le sue dichiarazioni. Lui rimane al suo posto e non lascia la barca in avaria. Ha sottolineato che questi giorni susseguiti allo “scandalo-Mazzoleni” gli sono serviti per capire cosa dovrà fare. Non ha anticipato affatto i suoi disegni e d'altro canto c'è ancora tempo per metterli in atto. Ma ha rassicurato tutti che il Benevento è pronto a recitare la sua parte anche nel prossimo campionato di serie B. «Vorrei tanto che la gente continuasse a sorridere. Almeno per la squadra di calcio»

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