Il Cagliari danza sul confine di un futuro che nessuno ancora può interpretare con esattezza. E’ l’oggetto ambito, desiderato da due gruppi, ma le nubi che incombono sulla squadra più amata dai sardi sono tante.
Il rappresentante del Fondo Usa che da tempo ha annunciato l’intenzione yankee di scalare il club rossoblù, e ha pure convocato a Cagliari nientemeno che Dan Meis, nume assoluto degli architetti mondiali in tema di progettazione di stadi e non soltanto, giura che lunedì ci saranno le mosse decisive. Una pre offerta, un preliminare di contratto, si suppone con deposito di somma a titolo di caparra, cui far seguire a stretto giro di posta l’offerta definitiva, completata in ogni dettaglio. Ma il nome del Fondo che continua a restare segreto, alimenta forti perplessità fra i tifosi i quali, peraltro, sembrano nella loro maggioranza auspicare un avvento americano nel destino rossoblù.
Perplessità che alimentano anche le ambizioni della cordata organizzata dalla Fluorsid Group, azienda italo-svizzera del settore chimico minerario, che si è inserita sopravanzando almeno nei tempi la concorrente americana. Al punto che secondo alcuni personaggi che ruotano intorno alla trattativa danno per ormai chiuso l’accordo, da annunciare guarda caso lunedì, fra meno di 48 ore.
Prospettive? I tifosi, scottati da un’esperienza di grane ormai lunga qualche anno, sono andati a frugare per la rete e hanno trovato una ingloriosa fine del Bellinzona che sarebbe avvenuta durante la gestione da parte di personaggi in qualche modo vicini ad altri della stessa azienda italo-svizzera che ora vorrebbe il Cagliari. E la preoccupazione ha raggiunto l’apice. C’è chi sostiene che la regia del tutto sia del solito Massimo Cellino, abilissimo a sfruttare gli eventi per creare un’asta.
L’incertezza regna e sovrasta qualsiasi altro aspetto, inclusa la partita in casa della Juventus, palesemente snobbata dalla maggioranza dei tifosi. Se ne farà una ragione anche la vecchia signora.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIl rappresentante del Fondo Usa che da tempo ha annunciato l’intenzione yankee di scalare il club rossoblù, e ha pure convocato a Cagliari nientemeno che Dan Meis, nume assoluto degli architetti mondiali in tema di progettazione di stadi e non soltanto, giura che lunedì ci saranno le mosse decisive. Una pre offerta, un preliminare di contratto, si suppone con deposito di somma a titolo di caparra, cui far seguire a stretto giro di posta l’offerta definitiva, completata in ogni dettaglio. Ma il nome del Fondo che continua a restare segreto, alimenta forti perplessità fra i tifosi i quali, peraltro, sembrano nella loro maggioranza auspicare un avvento americano nel destino rossoblù.
Perplessità che alimentano anche le ambizioni della cordata organizzata dalla Fluorsid Group, azienda italo-svizzera del settore chimico minerario, che si è inserita sopravanzando almeno nei tempi la concorrente americana. Al punto che secondo alcuni personaggi che ruotano intorno alla trattativa danno per ormai chiuso l’accordo, da annunciare guarda caso lunedì, fra meno di 48 ore.
Prospettive? I tifosi, scottati da un’esperienza di grane ormai lunga qualche anno, sono andati a frugare per la rete e hanno trovato una ingloriosa fine del Bellinzona che sarebbe avvenuta durante la gestione da parte di personaggi in qualche modo vicini ad altri della stessa azienda italo-svizzera che ora vorrebbe il Cagliari. E la preoccupazione ha raggiunto l’apice. C’è chi sostiene che la regia del tutto sia del solito Massimo Cellino, abilissimo a sfruttare gli eventi per creare un’asta.
L’incertezza regna e sovrasta qualsiasi altro aspetto, inclusa la partita in casa della Juventus, palesemente snobbata dalla maggioranza dei tifosi. Se ne farà una ragione anche la vecchia signora.