Il nuovo Cagliari scopre se stesso

Da oggi i rossoblù vecchi e nuovi in ritiro. Con tante curiosità e un anno di esperienza in più
Il nuovo Cagliari scopre se stesso© Cagliari calcio
Vincenzo Sardu
4 min

Come accade sempre, e come accade a tutti, si arriva in ritiro fra i sorrisi. Tranquilli: da domani se non altro insieme alle dentature esibite in Cinemascope ci saranno espressioni di fatica, sudore e rimpianti per le vacanze già finite all'alba di un mese che, per i comuni mortali quali i tifosi, serve per prendere contatto, curiosare, cercare di scoprire la nuova creatura.

Il Cagliari ha cambiato poco. Non serviva la rivoluzione. Ma quello che ha cambiato ha un senso, ha una ragione. Che, spesso, non appare evidente agli sguardi lanciati fra un panino addentato sotto l'ombrellone e un tuffo nel mare blu della Sardegna. E, altrettanto raramente, fa capolino nelle discussioni "social". Dunque, piccolo riepilogo.

Il nodo principale da sciogliere era la ristrutturazione della difesa. Perché 76 gol beccati in un campionato, media esatta di due per partita, sono troppi. Intollerabili. Era evidente che qualcosa non quadrava nelle caratteristiche dei singoli - al netto della buona volontà e dell'impegno sempre garantiti ai massimi livelli da tutti, sia chiaro - per causare simili cataclismi. E allora il Cagliari ha ritoccato due posizioni tramite il mercato e ne ha aggiustata una terza, con un movimento interno.

Nel primo caso, si è proceduto ai saluti a Murru e a Bruno Alves. Che, a dire il vero, probabilmente non avrebbero mai subìto un trasferimento se non fosse stato che nel caso del sardo la Sampdoria ha avanzato una offerta francamente difficile da rifiutare (sette milioni più Cigarini), nel secondo c'è stata una proposta contrattuale sontuosa del Glasgow Rangers. Senna Miangue e Marco Andreolli raccolgono le due eredità. E mettono per quanto riguarda il belga una decisamente maggiore attitudine alla marcatura sulla corsia mancina, anche "cattiva" se occorre, nella fattispecie dell'italiano da difensore centrale una confidenza nettamente più smaliziata del calcio di serie A, anche a ottimi livelli. Tutti e due arrivano dall'Inter, e il giovane ventenne non lo avrebbero mollato facilmente se non ci fosse stata la premura di risolvere le spine del Fair Play finanziario.

Il movimento interno lo garantiranno Isla e Padoin, secondo necessità, che si alterneranno nella corsia destra del pacchetto arretrato. Tradotto significa che la difesa cambia completamente rispetto a un anno fa, considerando che Pisacane, il quarto moschettiere, a lungo ha peregrinato ovunque nel reparto per esigenze di squadra trovando solo nella parte finale di stagione, e con soddisfazioni, la collocazione da centrale difensivo che avrà anche nel nuovo campionato.

Il "Cig" è il regista che ha le caratteristiche perfette nel calcio di Rastelli. Sarà decisamente più facile per il tecnico comporre il reparto mediano adeguando scelte secondo necessità di gara in gara. Senza dover inventare troppe soluzioni di emergenza, come accaduto un anno fa. Il tutto servirà per dare alla squadra la stabilità di uomini e tattica: cosa molto importante, quando si parla di efficacia di gioco e di tenuta difensiva. A proposito di nomi e difesa: occhio a Filippo Romagna. Il Cagliari ci sta lavorando, se arriverà il via libera sarà davvero un ottimo acquisto.

Ci sono poi i rientrati, da Giannetti a Pajac, da Cop a Melchiorri che scalpita più di tutti. Cragno si aggregherà ad Aritzo, seconda parte del ritiro, al pari di Isla, causa ritardato inizio delle vacanze per impegni delle rispettive nazionali. Non serviva cambiare molto, ciò che è stato cambiato però ha avuto una funzione chiara nella correzione del difetto che ha appesantito il cammino della passata stagione. Con un pizzico di fortuna, e con la necessaria fiducia, il cammino può iniziare.


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