Cragno: «I complimenti di Buffon? Un onore»

Il numero uno del Cagliari ieri ha incontrato i bambini della Junior Tim Cup al Centro sportivo di Asseminello e ha raccontato la sua esperienza di portiere cresciuto in oratorio oltre a parlare del match di lunedì contro l'Atalanta.
Cragno: «I complimenti di Buffon? Un onore»
Andrea Ramazzotti
3 min

MILANO - Alessio Cragno ieri ha incontrato i bambini della Junior Tim Cup al Centro sportivo di Asseminello e ha raccontato la sua esperienza di portiere cresciuto in oratorio e arrivato fino ad essere convocato in Nazionale. Ha parlato dei complimenti di Buffon, delle insidie che la sfida di lunedì contro l’Atalanta presta e pure di Donnarumma che sfiderà tra 8 giorni a San Siro.

Cragno, la sua carriera è iniziata in una squadra d’oratorio, la San Michele Cattolica Virtus che lo scorso anno è arrivata seconda alla finale della Junior Tim. Che ricordi ha di quel periodo?
Un ricordo splendido. Frequentavo le medie, il periodo di passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Ero spensierato, ricordo che per andare a giocare lì mangiavo un panino al volo a scuola e poi correvo al campo, felice di poter andare ad allenarmi. 

In questo oratorio hanno mossi i primi passi Paolo Rossi e Andrea Barzagli. Cosa insegna di più calcisticamente l’ambiente dell’oratorio? Anche se avete ruoli diversi, cosa le piacerebbe ripercorrere della carriera Rossi e Barzagli?
Sicuramente in quell’ambiente si faceva molta attenzione al comportamento. Chiaramente vincere era piacevole, ma gli obiettivi principali erano altri: divertirsi e l’educazione al rispetto degli avversari, un valore che ti porti dentro per sempre, sia che fai il calciatore che un qualsiasi altro lavoro. Rossi e Barzagli hanno giocato ai massimi livelli, vincendo addirittura un Mondiale. Ecco, vincere un Mondiale è il mio sogno, ma mi accontenterei anche soltanto di avvicinarmi ai loro livelli.

Lei ha esordito in Serie A all’Olimpico. Cosa ricorda di quel giorno?
Una giornata bellissima, al di là del risultato sfavorevole della partita. Ho avuto la fortuna di debuttare in uno stadio magnifico che in quell’occasione era pure strapieno. Sinceramente non mi aspettavo di esordire perché il nostro allenatore, Zeman, dava la formazione appena prima di scendere in campo, quindi seppi tutto all’ultimo: fu un po' inaspettato, ma quel ricordo che me lo porterò sempre dentro.

Lunedì è in programma la sfida all’Atalanta. Gli attaccanti nerazzurri sono in forma, Zapata e Gomez su tutti. Da portiere, cosa teme di loro?
L’Atalanta non è solo Gomez o Zapata perché ci sono giocatori del valore di Ilicic e Pasalic che sanno trovare la giocata nel momento giusto. Oltre alle individualità, i bergamaschi hanno una squadra organizzatissima, che attraversa un periodo di ottima forma. Dovremo stare molto attenti, non dar loro l’opportunità di farci male.

Dopo l’Atalanta, per il Cagliari ci sarà il Milan e per lui il duello a distanza in chiave azzurra con Donnarumma. Cosa vi differenzia e cosa avete in comune?
In comune abbiamo la giovane età, anche se lui ha qualche anno in meno di me, e la voglia di fare sempre bene e mettere in evidenza le nostre qualità. Ci differenzia la struttura fisica: lui è più imponente, io più agile.??

In un’intervista, Buffon l’ha inserita nella sua lista di eredi. Come ci si sente a ricevere un complimento del genere??
Non lo sapevo, ma fa molto piacere e mi rende orgoglioso che un mostro sacro come Buffon abbia pensato a me.


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