Serie B Cesena, Bisoli: «Vogliamo la finale»

Il tecnico: «Ci tengo tanto a questo ambiente e provo quasi troppo amore questi colori. Vorrei mettere la ciliegina sulla torta ad un lavoro generale di società, staff e giocatori che nasce da lontano. Non dobbiamo pensare alla gara d'andata, serve concentrazione»
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CESENA - Cesena-Modena, atto secondo. Dopo la vittoria del Braglia firmata Marilungo, i bianconeri sono chiamati a ripetersi anche tra le mura amiche. L'1-0 dell'andata consente sicuramente ai romagnoli di affrontare con maggiore tranquillità la partita, ma non bisogna perdere di vista l'obiettivo finale, ovvero la promozione in serie A. Queste le parole di Bisoli in conferenza stampa alla vigilia: «A Modena ho visto una squadra molto compatta e sempre sul pezzo. Sicuramente siamo poco spettacolari ma la posta in palio è molto alta. Domani non sarà una gara facile - avverte il tecnico - le porte sono aperte a tutti i risultati. Noi non dobbiamo cullarci sul risultato dell’andata e pensare di essere già in finale. Ci sarà un caldo infernale e dobbiamo unire tutte le nostre forze fisiche e mentali». Ultime annotazioni per quanto riguarda la formazione che scenderà in campo. Visti i numerosi infortuni e le tante assenze, Bisoli prova a fare chiarezza e vede il bicchiere mezzo pieno: «Marilungo è in ottima forma, la difesa è al top, Defrel è in un gran momento - dice -. Ci sarà anche il rientro di Coppola, servirà uno spirito battagliero come lui. Voglio vedere applicazione e concentrazione per tutto l’arco della gara». 

 

 

AMORE PER LA MAGLIA - Nel finale, spazio alle emozioni. Criticato per il suo atteggiamento a volte eccessivo o vistosamente polemico, Bisoli spiega che non è altro che il frutto del suo attaccamento a questi colori e del profondo senso d'appartenenza che nutre per la maglia del Cesena: «L’obiettivo è la finale e sono orgoglioso di aver conquistato 9 vittorie esterne col Cesena. Ci tengo tanto a questo ambiente e provo quasi troppo amore questi colori - spiega il tecnico dei romagnoli -. Il mio mestiere è soggetto a critiche ma non manco di rispetto alla gente. Non sono arrogante e presuntuoso come dipinge qualcuno. Alcune volte eccedere è la mia protezione del contesto in cui vivo. Sono concentrato sul presente e vorrei mettere la ciliegina sulla torta ad un lavoro generale di società, staff e giocatori che nasce da lontano». 


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