Serie A Chievo, Sorrentino: «Juventus? Mi scartò a 18 anni, fu la mia fortuna»

Il portiere: «Una squadra di campionissimi, noi non dobbiamo sbagliare»
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VERONA - "Veniamo da una brutta sconfitta con il Crotone. Non ci voleva: si può perdere ma non il quel modo, non è stato bello in quel modo. Ma secondo me è una lezione che ci servirà per il futuro. Nel corso di una stagione capita di giocare una partita storta". Così il portiere del Chievo, Sorrentino, fa il punto della situazione dopo il ko con il Crotone e in vista del match contro la Juventus: "Ora l'importante è cancellarla subito, ma sapendo al tempo stesso che non possiamo più permetterci di sbagliare con partite e atteggiamenti del genere".

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VERSO LA JUVENTUS - "Motivazioni ce ne possono essere tante: abbiamo avuto tre partite in una settimana, per cui siamo arrivati un po' scarichi. Poi forse l'abbiamo presa sotto gamba e il fatto che loro fossero più con l'acqua alla gola di noi ha fatto in modo che avessero più fame di noi. Insomma tutto un insieme di fattori che ha fatto venir fuori una delle peggiori partite da quando sono qui al Chievo. La Juventus? Sappiamo bene che incontriamo una squadra di campionissimi: per metterli in difficoltà e provare a casa dei punti da parte nostra servirà la partita perfetta. E loro dovranno fare come il Chievo a Crotone". E infine un aneddoto rilasciato al Corriere di Verona: "Il club bianconero mi scartò quando avevo 18 anni, fu la mia fortuna. Mi prospettarono la Saviglianese, in Eccellenza, provincia di Cuneo. Giocavo in Primavera, studiavo da geometra. Sei giovane, ti dicono così e magari ti auto-convinci che sia vero. Avevo pensato di smettere e continuare con gli studi. Poi dall’oggi al domani mi chiamò Gigi Gabetto, capo del vivaio del Torino. La Juventus mi lasciò libero. E col ‘Toro’ ci avrei esordito in A. La morale? Che a volte una bocciatura può essere una fortuna. Restando alla Juventus, magari, mi sarei perso. Quel no, visto da qui, è stato la svolta della mia carriera".

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