Empoli, perché Nicola è l'uomo dei miracoli

Leggi il commento sull'incredibile impresa del tecnico dei toscani
Empoli, perché Nicola è l'uomo dei miracoli© LAPRESSE
Pasquale Salvione
2 min
Chiamatelo l’uomo dei miracoli. Quello che arriva per primo in campo ad abbracciare Bastoni dopo il gol vittoria in pieno recupero, quello che fa scattare in piedi ad esultare il presidente Corsi al fischio finale, quello che sta riuscendo in un’altra impresa. Sì, perché Davide Nicola è l’ennesima dimostrazione di quanto siano importanti gli allenatori nel calcio. Da quando è arrivato a Empoli ha trasformato la squadra che aveva sofferto con Zanetti e deluso con Andreazzoli. Imbattuto, con dodici punti in sei partite è salito dal 19° al 13° posto, un balzo che gli fa sognare un’altra salvezza che sembrava impossibile.  

Ma di impossibile per Nicola non c’è niente: lo sanno bene a Crotone, lo ricordano alla Salernitana, se ne stanno accorgendo anche a Empoli. Uno dei suoi segreti è il cubo di Rubik: ci si è messo con pazienza un’ora al giorno e dopo un po’ di tempo è diventato un esperto nel risolverlo. La stessa tecnica che probabilmente utilizza nelle squadre dove viene chiamato. Ha grande cultura del lavoro ed è un ottimo motivatore, ai suoi giocatori ricorda spesso i quattro mantra con i quali affrontare il percorso: determinazione, concentrazione, consapevolezza e spirito di squadra. Punta a conquistare i tifosi con il gioco, predilige un calcio dinamico, intenso, fatto di pressing e tanto movimento, con palla a terra e ricerca della verticalizzazione. È un allenatore moderno, probabilmente meritava un’occasione anche in una big. Anche lì avrebbe fatto miracoli. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA