Fiorentina, ora Jovic è nelle mani di Italiano

Confermarlo o no contro il Twente? Il tecnico deve scegliere fra Cabral e il serbo, che si è sbloccato dopo oltre 250 giorni. E che vuole arrivare a 30 reti stagionali
Fiorentina, ora Jovic è nelle mani di Italiano© Getty Images
Ilaria Masini
4 min

FIRENZE - Un gol che ha aperto gli orizzonti oltre l’immaginazione. Quello che Jovic potrebbe fare in viola ora ha una concretezza diversa, non è più soltanto una questione di potenzialità. Trentaquattro minuti per andare in rete in Serie A, alla prima giornata contro la Cremonese, in un campionato fino ad allora sconosciuto, ma che gli ha dato il benvenuto nel modo migliore. Il Luka con la “K” potrebbe imitare il Luca con “C” che, quando vestiva la casacca viola, ha vinto perfino la Scarpa d’Oro. Il primo centro all’Artemio Franchi del resto è stato proprio alla Luca Toni. Quando poi la condizione fisica lo assisterà, potrà perfino ribadire la promessa fatta, senza paura, dal ritiro di Moena: realizzare trenta gol in questo campionato. Il primo intanto è in cassaforte. Ora sogna già di ripetersi in Conference.

La rinascita

Il duello a distanza è con Vlahovic, ma la prima vera sfida è con se stesso. Jovic non segnava infatti in gare ufficiali dal 4 dicembre del 2021 in Liga, nella partita Real Sociedad-Real Madrid, un’astinenza lunga più di duecentocinquanta giorni. Ma con il centro contro la Cremonese il serbo è diventato il primo giocatore, da inizio 2021 ad oggi, ad essere andato a segno in tre dei cinque top campionati ovvero Bundesliga, Liga e Serie A. Insomma, con quel destro rasoterra contro i grigiorossi ha centrato anche un piccolo record personale, il primo passo della rinascita dopo che a Madrid in tre anni aveva segnato appena 3 gol in 51 partite. Rimasto schiacciato forse dalla concorrenza. La sua esultanza liberatoria domenica scorsa è una chiara dimostrazione che sentiva addosso il peso dell’astinenza di cui voleva liberarsi al più presto. E ha festeggiato anche su Instagram, scrivendo: «Un buon inizio. Sono felice per il primo gol della stagione ed emozionato per le prossime partite». È stato concreto, ha ripagato la fiducia di Italiano che gli ha regalato una maglia da titolare e ha infiammato il Franchi alla prima uscita. Firenze si sta già innamorando di lui.

Jovic, la crush di Firenze

Insomma, per i più giovani Jovic in pochi minuti potrebbe già essere definito la “crush” di Firenze, quello di cui innamorarsi, per il quale prendersi una “cotta”. Non è ancora in forma ma ha dato tutto e si è reso utile nella manovra al di là della rete personale, da attaccante vero. Era il più atteso all’esordio e non ha deluso sul piano della realizzazione anche se poteva insaccare un altro gol, più facile. Quanto tempo ancora servirà invece per averlo in forma dal punto di vista fisico è ancora difficile da stabilire, ma una partenza così può dare autostima al calciatore ed entusiasmo alla città che sogna di avere un nuovo centravanti da più di trenta gol a stagione. E proprio il direttore generale della Fiorentina Joe Barone, più di un mese, ha detto che Jovic a Firenze potrebbe fare ciò che ha fatto Luca Toni, vincendo perfino la classifica cannonieri.

Italiano, il dilemma

Ora Vincenzo Italiano dovrà essere ancora più bravo nella gestione e ha davanti due soluzioni per domani sera: confermarlo contro il Twente premiando il fatto di essere andato in gol oppure farlo riposare e alternarlo a Cabral che in Conference League fra l’altro ha numeri top perché ha segnato cinque reti in questa competizione con la casacca del Basilea. Lo scorso anno solitamente l’attaccante che andava in gol giocava dal primo minuto la partita successiva e pure questa volta potrebbe essere così, anche se Italiano sul piano della formazione è senza regole certe. Giocherà chi darà più garanzie dal punto di vista realizzativo e Jovic ha già presentato la sua candidatura.


© RIPRODUZIONE RISERVATA