Fiorentina, Italiano ha aperto al Toro. Ma prima c’è un finale da onorare

Per ora il futuro passa in secondo piano, c'è la volata per l’Europa e la Conference: pronto l'assalto finale
Fiorentina, Italiano ha aperto al Toro. Ma prima c’è un finale da onorare© ANSA
Francesco Gensini
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I tre fronti Vincenzo Italiano: campionato, Conference League e futuro prossimo. Suo. I primi due strettamente legati e per i quali si sente responsabilizzato non da oggi in quanto allenatore della Fiorentina che va a caccia di un posto in Europa e di un trofeo sempre in Europa, mentre il terzo è gioco-forza innescato da un contratto in scadenza, pur ricordando il rinnovo di un anno a favore della società in caso di ingresso nell’Europa League 2024-25 che sarebbe stato comunque oggetto di discussione a fine stagione tra il club viola e il tecnico siciliano. Ad occhio e croce non ce ne sarà più bisogno: le strade si separeranno salvo impreviste inversioni di tendenza che sarebbero clamorose, e allora anche e soprattutto da lì nasce l’apertura di Italiano al Torino.

Italiano, un finale da onorare

Ma prima vengono campionato e Conference League, anzi prima la Fiorentina in assoluto da accompagnare ancora protagonista in questo finale di stagione composto da otto partite, meglio ancora se nove: sei in Serie A, compreso il recupero con l’Atalanta da piazzare sempre in calendario, la semifinale andata e ritorno di Conference col Bruges che ha come punto d’arrivo la finale di Atene (ecco la nona) contro la vincente di Aston Villa-Olympiakos. E molto, strano a dirsi o forse no, dipende da oggi e da Fiorentina-Sassuolo, appuntamento affatto banale e non c’è un motivo per considerarlo tale. Intanto, al Sassuolo fa riferimento la sconfitta del 6 gennaio scorso, quella del rigore sbagliato da Bonaventura e della traversa di Duncan (uno dei 25 legni in stagione della squadra viola) e da allora ha avuto inizio il 2024 che definire sottotono per Biraghi e compagni in campionato è riduttivo, con appena 14 punti conquistati in altrettante gare. Poi, stasera la Fiorentina non può e non vuole sbagliare: una vittoria serve per rilanciare la classifica e continuare a mettere nel mirino l’Europa che quest’anno, grazie a una serie di combinazioni, potrebbe arrivare oltre le solite, canoniche posizioni. E serve non secondariamente per avvicinarsi nel modo migliore al Bruges. 

Fiorentina, assalto in Conference

Tre punti contro il Sassuolo darebbero slancio emotivo, nuova autodeterminazione, fiducia, un surplus di entusiasmo che surplus adesso non è nemmeno e che anzi è componente essenziale per compensare il serbatoio viola di energie (quella di oggi sarà la partita numero 50 in stagione), in riserva inevitabilmente già da un po’. Tre punti e un successo rappresenterebbero corroborante essenziale per l’immediato e anche per quello che sarà dopo, specie se quel dopo si chiama semifinale di Conference League da affrontare fra appena quattro giorni: ecco perché vale tanto e perché Italiano la mette sopra a tutto, come metterà in cima ai pensieri suoi e dei suoi calciatori il Verona domenica prossima che andrà a inserirsi tra le due sfide al Bruges. Per tutto il resto, terzo fronte che lo riguarda in primis, ci sarà tempo: e pure quello verrà meglio con la Fiorentina in Europa anche l’anno prossimo.


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