Serie A Frosinone, Stirpe: «Longo difendibile fino a prova contraria»

Il patron ciociaro: «Noi siamo una delle tre società nelle quali l'azionista mette i soldi e non si arricchisce. Voglio far crescere il club, ma se non sono gradito vado via»
Serie A Frosinone, Stirpe: «Longo difendibile fino a prova contraria»© LAPRESSE
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FROSINONE – Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, è stato l'indiscusso protagonista di una lunga conferenza stampa (un'ora e quaranta minuti), in cui ha toccato diversi argomenti, dalle polemiche per la partita con il Palermo dello scorso campionato di B fino alla situazione attuale di Moreno Longo e alle critiche verso i tifosi insoddisfatti dell'area tecnica. 

SUL CASO PALERMO - “Abbiamo vinto sul campo, con merito. E se il Palermo non ha vinto vuol dire che è stato inferiore a noi. Su alcune vicende che sono in ogni caso vicende negative che riguardano, nella fattispecie, il comportamento dei tifosi e di un nostro tesserato posso aggiungere che quest’ultimo, contrariamente a quello che leggo sui giornali, è oggetto di una richiesta di emissione di sanzione da parte della Federazione. Noi non abbiamo avallato nessun tipo di comportamento. Chi compie gesti di quel genere non merita di proseguire il rapporto con questa Società. Il cui comportamento è stato sempre netto ed inequivocabile oltre ad essere coerente. Aspettiamo quindi che la Federazione ci dia riscontro alla richiesta di giudizio contro questo tesserato”.

STRATEGIE DEL CLUB – Stirpe spiega la strategia dei giallazzurri. “La politica della Società stata coerente rispetto a quella degli ultimi anni. Ci accusate di aver cambiato giocatori, che a tutti gli effetti per l’80% venivano impiegati saltuariamente in B. Per politica consolidata della Società – prosegue – voglio ricordare che non rinnoviamo contratti, a meno che non ci siano fuoriclasse, a giocatori attorno ai 30 anni. In questo caso noi chiamiamo i procuratori, i ragazzi e li avvertiamo: se c’è una soluzione giusta noi li agevoliamo. E’ avvenuto per Terranova e Matteo Ciofani, ad esempio. Hanno ricevuto un’offerta e il Frosinone non si è messo di traverso. Il Frosinone ha rispetto dei suoi tesserati. Stesso ragionamento seguito per Soddimo e Sammarco che però non hanno ricevuto offerte e sono rimasti qui”.

L'AREA TECNICA VA DIFESA - Stirpe difende il lavoro dei suoi collaboratori. E lo fa con motivazioni che non lasciano spazio a divagazioni di alcun tipo. “Ci siamo avvalsi della collaborazione di Capozucca che tutti adesso indicano con Giannitti come artefici dell’insuccesso. Giannitti qui in 5 anni ha vinto 3 campionati: due dalla B alla A e uno dalla C alla B. Non penso che a Frosinone ci sia un direttore che possa vantare un palmares di questo tipo. Ci dovremmo ricordare sempre di queste cose. E’ facile andare  mangiare e bere quando le cose vanno bene. Ma poi quando si perde bisogna ricordarsi sempre, avere la stessa onestà intellettuale e ragionale sul fatto che le stesse persone che hanno vinto sono quelle che hanno perso. Non si possono mettere nel tritacarne delle persone e delle professionalità quando si perde.  Bisogna sapere anche che non tutti i calciatori accettano facilmente il trasferimento da noi: perché Frosinone non è una piazza così ‘sexy’ per un giocatore che gioca stabilmente in A, perché siamo gli ultimi arrivati e perché dobbiamo costruirci, dobbiamo crearci una credibilità. Abbiamo avuto dei no per motivi di piazza. E non per motivi economici”.

ROTTA DA RIPENSARE? – “Molti aspetti non sono stati tenuti in considerazione. Noi non ci ricordiamo mai da dove siamo partiti e se tutto si riduce a vincere una partita non guardiamo più oltre, non pensiamo alle cose che abbiamo realizzato e quello che vorremmo ancora realizzare. Per un investitore o un imprenditore che deve decidere di impiegare le proprie risorse in una questione del genere, se questo è il prezzo che deve pagare, ci ripensa. In sedici anni ho sempre pensato per il Frosinone ma se le condizioni ambientali dovessero cambiare e mi risultasse difficile proseguire, sarei il primo a ripensare la rotta di questo percorso. E lo faccio in 24 ore. Non ho bisogno di pensarci. Se siamo disponibili a portare avanti il lavoro, ci metto l’anima. Ma se uno non è gradito, sarei il primo ad andare via” minaccia Stirpe.

MERCATO SOTTOVALUTATO - “Arriviamo nel mio percorso alla ultima settimana di mercato con la perdita di Dionisi per infortunio. E quando è avvenuto questo avevamo due giocatori che non erano nella lista per cui un attaccante lo potevamo rimpiazzare solamente o mettendo anche Soddimo fuori lista oppure prendendo giocatori under. Abbiamo preso quelli che come disponibilità ci potevano garantire un ristoro importante per le caratteristiche di Federico. A volte sento affermazioni che hanno dell’incredibile su quella fase finale del mercato. Secondo quelle dichiarazioni noi abbiamo preso 3 giocatori insieme negli ultimi giorni di mercato, che saremmo stati degli scemi a farle. Ma nessuno dice che una di queste operazioni, quella di Cassata, siamo stati bravi a coglierla e le altre due perché indotti dall’infortunio di Dionisi. Per il resto la campagna acquisti è stata coerente con quello che avevo detto in sede di presentazione”.

LONGO DIFENDIBILE FINO A PROVA CONTRARIA – Un lungo passaggio riguarda il tecnico. Più volte e da più parti messo sulla graticola, anche in maniera pretestuosa e frettolosa. “L’allenatore è giovane. Non volevate dare a Longo la possibilità di allenare in A? L’abbiamo data a Stellone… Sulla scelta del tecnico non ci sono considerazioni da fare. Bisogna prenderlo e sopportarlo per quelli che sono pregi e difetti. Tra i pregi l’attaccamento al lavoro, l’essere sempre sul pezzo, arrivare sempre prima ed essere l’ultimo ad andare via. Tra i difetti ci può essere l’esperienza, ha una pellicola nella sua testa che deve imprimere e sviluppare. Come la gestione di giocatori che vengono dalla serie A o calciatori stranieri. Che non è la stessa cosa gestire giocatori che vengono dalle giovanili. Quindi la novità di Longo è questa. Quando io parlo di integralismo, si riferisce al fatto di non essere flessibili quando le situazioni implicherebbero di cambiare. L’unica cosa che gli ho addebitato nella lettera è quel tipo di integralismo. Quando le cose non vanno si ha il dovere di cambiare il proprio ‘credo’ se i risultati non vengono. Se un presidente non può dire nemmeno questo ad un allenatore, allora… A Longo ho rimproverato questo. Lui è stato in discussione nella mia testa dopo il ko con la Sampdoria: sono rimasto deluso dal secondo tempo, quando siamo spariti, dopo aver giocato il miglior primo tempo della stagione fin qui disputata. Ma siccome sono una persona che lavora ‘per’, ho ragionato che al tecnico bisognava dare tempo. Che era stato poco anche per lui. Oltre questo non ho più avuto dubbi. Ho detto al tecnico di continuare ad ottenere buone prestazioni e lavorare con tranquillità perché non è mia intenzione cambiare fino a quando sarà difendibile. Il calcio è dei tifosi, sarà poi il gradimento della piazza a determinare la sorte di Longo a Frosinone”.

SASSOLINI NELLE SCARPE - “Qui si pensa che qualcuno si arricchisca, noi siamo una delle tre società di A nelle quali l’azionista mette i soldi. Ci sono Club nei quali i presidente prendono i soldi, stipendi molto lauti. Qui invece l’azionista di riferimento mette i soldi, vorrei sgomberare il campo anche ad alcune asserzioni al limite della calunnia che ho letto. Noi li mettiamo i soldi, non siamo nella condizione di poterci prendere i soldi dal calcio. Gli azionisti anche quest’anno dovranno intervenire per ripianare le perdite. Non si è lesinato nella campagna acquisti perché qualcuno si è messo i soldi in tasca. Leggo delle cose che sono delle infamità e chi li scrive e chi le pensa si dovrebbe solo vergognare. Se questo è un ‘mood’ che tende a crescere ci tuteleremo anche legalmente” conclude Stirpe.


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