Handanovic esclusivo: «Batto Buffon e la Juve»

«La squadra è più forte e questo lo dobbiamo a Mancini. Buffon? Quante sfide, ero ragazzo e già lo ammiravo»
Handanovic esclusivo: «Batto Buffon e la Juve»© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
3 min

APPIANO GENTILESamir Handanovic non vive nel passato, ma nel presente. Domenica a San Siro arriva la Juventus, la squadra contro la quale la scorsa stagione, il 16 maggio, commise l’errore che spianò la strada al 2-1 di Morata nel match di ritorno al Meazza. Lui però a quello sbaglio non pensa più e non ne parla neppure volentieri. E’ proiettato sul domani e su un’annata che può vedere l’Inter protagonista. Non si pone limiti e spera che la squadra possa lottare per lo scudetto. Il portiere sloveno crede nella nuova Inter di Mancini, più forte e più tosta rispetto a quella del 2014-15. La gara contro i bianconeri e contro Buffon, l’idolo della sua gioventù, dirà se fa bene ad avere fiducia. Lo abbiamo incontrato ieri alla Pinetina, nella pausa tra l’allenamento mattutino e quello pomeridiano. Scrupoloso anche davanti ai taccuini, ha soppesato ogni parola per non essere frainteso e per non lasciare dubbi sul suo pensiero.

Handanovic, come giudica l’inizio di stagione dell’Inter?

«Buono. Abbiamo i punti “giusti”, quelli che abbiamo meritato, ma potevano anche essere di più».

Non crede che siete andati oltre le attese conquistandone 16 in 7 giornate?

«No. Le nostre aspettative erano queste, anzi speravamo di vincerle tutte e sette. Quello che pensavano gli altri non lo so».

Questa Inter è da scudetto oppure è più giusto pensare “solo” alla Champions League?

«Noi dobbiamo puntare in alto. Il campionato è equilibrato e ci sono 4-5 squadre che possono lottare per il titolo».

Qual è la sua favorita?

«Gli ultimi 4 scudetti li ha vinti la Juve e credo che rimanga la favorita anche se ora è dietro in classifica».

Come spiega l’inizio in salita dei bianconeri?

«Dopo le partenze di Pirlo, Tevez e Vidal, tre colonne portanti del gruppo, era lecito pensare che certe difficoltà fossero normali, ma vedere i bianconeri a 8 punti dopo 7 gare mi ha comunque sorpreso un po’. Il campionato però è lungo e può succedere di tutto».

L’ultima volta lei ha battuto la Juventus nel novembre 2012, 3-1 a Torino con Stramaccioni in panchina. E’ arrivato il momento di spezzare il tabù?

«Spero di sì, ma nel derby d’Italia è impossibile fare pronostici».

Leggi l'intervista completa sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio


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