Serie A Inter, Mancini non parla. Ausilio: «Incavolato nero»

Il tecnico, senza voce, non commenta la sconfitta con la Juventus. Il ds: «Sconfitta che fa male»
Serie A Inter, Mancini non parla. Ausilio: «Incavolato nero»© Inter via Getty Images
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TORINO - «È una sconfitta molto dura, purtroppo un po' per la forza dell'avversario ma anche per responsabilità nostra. È il momento di dare qualcosa in più: la squadra si deve assumere una grande responsabilità e dare tutto per tutte le gare che restano». Mancini non parla, non ha più voce. A commentare la partita fra Juventus e Inter interviene, per i nerazzurri, il vicepresidente Javier Zanetti:  «Bisogna tornare a essere solidi, ad avere più certezze e pensare partita dopo partita - aggiunge l'argentino -: è l'unico modo per uscire da questo momento, che purtroppo dura da troppo tempo.

MANCINI NON PARLA - «Mancini oggi non parlerà, non sta molto bene e durante la partita ha pure perso la voce. Quando parlo di solidità, parlo di tutta la squadra, non solo dei difensori: dobbiamo tirare fuori tutto quello che abbiamo e avere grande personalità, sennò questi momenti fai fatica a superarli.

Dobbiamo migliorare tanto: la Juve è una squadra solida, ben organizzata e con tanta personalità e questo fa la differenza - conclude Zanetti -. Siamo venuti qui cercando di giocarcela alla pari, ma l'abbiamo persa per meriti della Juve e per responsabilità nostre».

AUSILIO - Anche il ds dell'Inter Piero Ausilio ha commentato la sconfitta ai microfoni di Premium Sport : «È una sconfitta che fa male - ha detto - ma va anche contestualizzata la situazione. Qui a Torino hanno perso tutte le grandi, non è una giustificazione ma non sono questi i punti persi da noi. Al di là dei primi dieci minuti avevamo fatto un ottimo primo tempo mentre non mi è piaciuta per niente la ripresa dove siamo entrati senza concentrazione e a questo livello, per chi indossa questa maglia, non è accettabile. Troppi cambi di modulo? I sistemi nel calcio contano poco, contano molto di più lo spirito e la personalità. Oggi noi e la Juve abbiamo giocato con lo stesso modulo, dovevamo vincere qualche duello personale, soprattutto sugli esterni».

MERCATO - «A gennaio sarebbe stato meglio prendere un regista? Le cose che abbiamo fatto sul mercato, sia in estate che a gennaio, sono state concordate con il mister. Quel tipo di giocatore è difficile trovarlo e quei pochi che ci sono non te li vendono o li cedono a prezzi per noi improponibili. Questa è la squadra, noi siamo questi, comprare tanto per farlo non serve a niente. A calcio si può giocare anche senza un regista se si fanno determinati movimenti: questa sera anche con un regista non è detto che avremmo vinto. Fondamentale il terzo posto anche per il mercato? Avere o non avere la Champions cambia ma una società non può pensare di impostare una propria progettualità solo sulla certezza di giocarla o non giocarla. Noi in Italia parliamo tutti del terzo posto pensando che garantisca la partecipazione ai gironi ma se andiamo a vedere negli ultimi anni le squadre arrivate terze sono sempre state eliminate ai preliminari, quindi bisogna lottare adesso ma, nel caso, anche dopo aver raggiunto il terzo posto»

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