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MILANO - Ha vinto una partita dopo un mese senza successi e lo ha fatto “italianizzandosi” ovvero snaturando il suo credo calcistico su consiglio (anche) dello spogliatoio. Il futuro di Frank De Boer, però, rimane denso di nubi e la sua panchina tutt’altro che stabile. Perché la classifica sia in Serie A sia in Europa League è tutt’altro che buona e le prossime due settimane sono piene di impegni tutt’altro che facili. Il primo domani a Bergamo contro l’Atalanta. Andasse male all’Atleti Azzurri d’Italia la sua posizione diventerebbe ancora più pericolante e probabilmente si giocherebbe il posto contro il Torino, di fronte allo sguardo di Thohir e forse a quello dei manager del Suning (sono attesi tra mercoledì e giovedì mattina in Italia Steven Zhang e Yang Yang ai quali per l’assemblea di venerdì poi si aggiungerà Ren Jun). Di certo l’1-0 contro il Southampton non ha risolto né i problemi dell’Inter né quelli del tecnico che adesso si trova di fronte a un bivio: tornare alla sua filosofia fatta di pressione alta per recuperare il pallone nella metà campo avversaria e di palleggio o adattare il gioco alla rosa a sua disposizione e quindi provare a rischiare di meno?
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DE BOER: «INTER, PUOI MIGLIORARE. PER ORA CONTA VINCERE»