ROMA - Stefano Pioli si deve inchinare ancora una volta alla Roma, squadra che non è mai riuscito a battere in carriera: «Questa sconfitta è uno stop che non volevamo subire, sapevamo che il nostro avversario era forte, ma la nostra prestazione sarebbe dovuta salire di un livello più alto.
È stata un partita complicata, delicata, ma anche equilibrata: una partita nella quale i nostri avversari sono stati chirurgici nell’approfittare le palle gol create, mentre noi, che ne abbiamo avute altrettante, non ci siamo riusciti. La prestazione c’è stata e dobbiamo considerare lo spessore della Roma: il problema è che in queste partite le palle gol create vanno almeno in parte capitalizzate, perché difficilmente ti ricapitano. Loro l’hanno fatto, noi no».
Inter-Roma 1-3, la cronaca del match
LACUNE E CHAMPIONS - «L’assenza di Miranda ha pesato, ma in campo avevamo giocatori ugualmente all’altezza di fare una buona gara. Nei gol presi, poi, la bravura di Nainggolan è stata evidente, anche se potevamo ugualmente gestire meglio la situazione.
Per giocate, possesso e occasioni create penso ci sia stato equilibrio: è un peccato, ma ci sono ancora tante partite dobbiamo subito ripartire con determinazione. Champions compromessa? Perdere è un brutto stop, ma mancano ancora 12 finali e dobbiamo cercare di vincerle tutte, imparando anche dagli errori commessi oggi».
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EPISODI ARBITRALI - «I discussi episodi arbitrali? Non commento. In conferenza stampa ho detto che nell’arco della stagione influiscono e basta. E anche il discorso sui rigori: ho semplicemente risposto a una domanda ammettendo che c’era differenza tra quelli dati alla Roma e quelli dati all’Inter.
Nemmeno sapevo che alla Roma ne hanno dati 12, ma una differenza c'è. Nulla di polemico, poi qualcuno può interpretare come vuole».
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