Pioli: «Simeone? Conte? Le voci non esistono»

Il tecnico dell'Inter ha parlato a 48 ore dal match contro il Cagliari e si è detto concentrato solo sulla prossima partita e non sul futuro
Pioli: «Simeone? Conte? Le voci non esistono»© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
7 min

INVIATO AD APPIANO - Dopo la sconfitta di domenica contro la Roma, Stefano Pioli è tornato a parlare in conferenza stampa per presentare la sfida contro il Cagliari.

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Pioli, è bastata una sconfitta per scatenare un’ondata di critiche. Se lo aspettava?
Niente di nuovo o di inaspettato. Abbiamo perso una partita che volevamo sviluppare diversamente, ma non ci siamo riusciti. In questi giorni abbiamo valutato le cose non positive. Abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra.



Se potesse rigiocherebbe la gara contro la Roma allo stesso modo?
Non c’è mai la controprova… Ho schierato la squadra che ritenevo migliore. Qualcosa non ha funzionato negli episodi decisivi della gara.

Come si lavora con il fantasma di illustri colleghi che aleggiano sulla sua panchina? Toglie serenità?
No perché certe voci le mettete fuori voi e poi chiedete a me di commentarle. Siete dei fenomeni… Per me certe voci non esistono. Io e la squadra siamo concentrati e pensiamo solo al bene dell’Inter. Le voci ci sono da per tutto e non mi danno fastidio, né mi tolgono serenità e convinzione nel mio lavoro.

Come arriva l’Inter alle prossime due gare che sono fondamentali?
Per noi sono tutte partite chiave perché sappiamo che per poter rincorrere possiamo permetterci pochi errori e dobbiamo affrontarle tutte allo stesso modo. E’ necessario trasformare la delusione che c’è per questa sconfitta contro la Roma in ottime prestazione. Abbiamo ancora le nostre caratteristiche e ora dobbiamo pensare a far bene fino alla fine.

L’obiettivo terzo posto rimane?
Il nostro obiettivo è il terzo posto e non credo che debba cambiare finché ci sono le possibilità per conquistarlo.

Come ha preparato la trasferta di Cagliari?
L’abbiamo preparata per essere efficaci. Affrontiamo una squadra che ha conquistato 23 punti su 31 in casa e che quindi lì è temibile. Dobbiamo provare a giocare meglio di loro ed a essere più efficaci di loro.

Banega è pronto per essere titolare?
Ha avuto dei problemi due settimane fa, ma sta bene ed è disponibile per giocare.

Come tiene alta la concentrazione dei ragazzi?
Noi abbiamo un unico obiettivo, dare il massimo ogni volta e credere di poter vincere ancora tante partite.

In trasferta create qualche occasione in meno che in casa, ma segnate molto molto di meno. Si è spiegato il perché?
I grandi numeri non sono casuali. La percentuale di occasioni sfruttate è il nostro limite. Siamo la terza squadra che crea di più dopo Roma e Napoli, ma siamo la penultima come percentuale realizzativa. Dipende dalla qualità, ma anche dalla determinazione e dalla voglia di far gol.

In vista della prossima stagione serve più qualità in attacco? Pensa che sia necessario intervenire in questo reparto?
Quanto vi piace parlare della prossima stagione… Noi però stiamo lavorando per questa. La classifica delle ultime stagioni è più o meno sempre la stessa ovvero Juventus, Roma, napoli o Juventus, Napoli, Roma con la Lazio che si è inserita una volta. Noi lavoriamo per annullare il gap rispetto alle prime e per riuscirci dobbiamo far bene in questa stagione e poi inserire altri elementi dove servono. Per raggiungere chi ci precede serve lavoro e tempo perché si parla di formazioni che sono al vertice da anni, società che investono, costruiscono e migliorano il loro organico statione dopo stagione. Dobbiamo lavorare per creare una base solida e inserire giocatori che ci permettano di avvicinarle. Non credo che la distanza sia così notevole, ma se abbiamo perso tre volte contro le prime tre una certa distanza è innegabile ci sia. Non possono essere sufficienti pochi mesi di lavoro per avvicinassi a loro.

Il gap si può colmare attraverso un miglioramento della rosa o attraverso un miglioramento dell’approccio negli scontri diretti?
In questa squadra c’è qualità e questo mi fa essere positivo. La qualità può anche mancare nell’ultimo tiro, anche se poi crei l’occasione. Serve anche l’abilità a trasformare in gol le occasioni che non sembrano pericolose come successo alla Roma domenica. I primi due gol li hanno segnati con tiri da 25 metri da posizione defilata. Bisogna essere concreti: noi facciamo fatica ad esserlo e sotto questo aspetto non siamo ancora come le prime tre. I due gol di Nainggolan domenica sera hanno cambiato la partita a livello tattico e sono stati emblematici: eravamo in superiorità numerica e abbiamo subito gol. Sono queste le piccole cose sulle quali dobbiamo lavorare.
 
Ultimamente ci sono state un po’ di polemiche sugli arbitraggi dopo un periodo di relativa tranquillità. Se lo aspettava? E’ perché sta finendo la stagione?
Credo che sia la normalità. Ognuno di noi deve rimanere molto concentrato su quello che può controllare. Io e la squadra cerchiamo di lavorare nel miglior modo possibile per migliorare la classifica e chiudere il gap rispetto alle prime tre. Non dobbiamo pensare ad altre cose che non possiamo controllare.

Cosa manca all’Inter per fare l’ultimo salto di qualità?
Ci sono tante cose da mettere insieme nei 95’: c’è l’aspetto tecnico, tattico, fisico e mentale. Sono cose che vanno costruite con il lavoro e la conoscenza, attraverso idee e situazioni che porti sul campo e ti danno sicurezza. Non è un caso che quelle tre formazioni sono da anno al vertice. La differenza tra noi e loro non è così grande: in questa squadra ci sono i valori per avvicinarci al vertice e dobbiamo tirarli fuori da qui al 28 maggio.

Aveva detto qualche settimana fa che l’Inter poteva perdere solo due partite e 1 ko è già arrivato. Vi è rimasto solo un bonus?
Quando rincorri dipende molto da chi sta davanti e non da noi. Noi abbiamo vinto 10 partite su 14 che è un ottimo risultati e anche se abbiamo fatto molto, delle prossime 12 dobbiamo vincerne tante. Adesso però la partita più importante è quella di domenica e ci stiamo preparando molto bene.

A Cagliari risparmierà Murillo e Medel, entrambi diffidati?
Non terrò conto delle diffide e schiererò la squadra migliore possibile perché la partita di Cagliari sta bene.

Come stanno Brozovic e Joao Mario?
Sono entrambi da valutare domani.


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