Spalletti: «Inter, ora non sbagliare con la Samp»

Il tecnico nerazzurro ha mostrato idee chiare: "Solo se batteremo anche i blucerchiati avremo un bonus importante da spendere in futuro. D'Ambrosio è recuperato. Giampaolo? E' bravo. Le frasi di Totti? Per ora non rispondo, ma dopo aver letto il libro faremo due discorsi".
Spalletti: «Inter, ora non sbagliare con la Samp»© ANSA
Andrea Ramazzotti
8 min

INVIATO AD APPIANO - Luciano Spalletti è convinto che la vittoria contro il Tottenham abbia dato la scossa alla stagione dell'Inter, ma non sottovaluta la Sampdoria che domani, secondo il tecnico di Certaldo, sarà una rivale assai temibile.

Spalletti, come stanno gli infortunati?
Vrsaljko deve fare un periodo di allenamento differenziato per mettere a posto il problema che ha, mentre gli altri sono a disposizione. D’Ambrosio può giocare anche 90’, mentre Lautaro che manca da un po’, ha bisogno di un reinserimento più lento.

Rivedremo le due punte?
Ci abbiamo già giocato contro il Sassuolo quando c’erano Icardi e Lautaro che, dopo quel match, si è infortunato. Con Keita possiamo giocare comunque con due punte.

Che partita si aspetta domani?
Affrontare la Sampdoria in Italia è uguale ad affrontare il Tottenham in Champions League perché la Samp ha un allenatore moderno, che ha uno spirito e delle conoscenze importanti. Non sarà facile.

L’Inter cosa deve portarsi sul campo domani della partita contro il Tottenham? E cosa va migliorato?
E’ chiaro che se riesci a vincere partite come quella di martedì, ne esci rafforzato. I mezzi ci sono. Il punto è quello di riportare sempre dentro questi valori, di riusarli ogni volta. Noi di quel successo abbiamo tratto beneficio sotto l’aspetto dell’entusiasmo e abbiamo un bonus, dopo martedì, che rivincendo domani potremmo incassare davvero. Bisogna dar seguito domani alla vittoria di martedì. Sarebbero due affermazioni che varrebbero molto di più dei 6 punti.

Qual è la cosa che più le è piaciuta contro il Tottenham?
Il carattere, lo spirito e la personalità che la squadra ha avuto. C’era il rischio di andare a ritrovare quelle discontinuità avute quando siamo andati sotto e invece siamo rimasti in equilibrio. Abbiamo giocato alla pari, abbiamo aggredito alti nella metà campo avversaria anche sui loro rinvii. E’ questo il carattere che mi fa piacere vedere nei miei calciatori e ora dobbiamo portarlo dentro tutte le volte. Ci deve essere una cadenza dove tutte le volte riproponiamo la realtà delle nostre possibilità.

Cosa dovrà fare l’Inter e cosa dovrà far lei per evitare di perdere altri punti dopo quelli lasciati per strada nelle prime 4 giornate?
Io ho un ruolo importante per la reazione della squadra, per lo spirito con cui si allena. Se ripensiamo alle partite e a certi risultati non possiamo essere soddisfatti, ma abbiamo sempre lavorato in maniera seria. A volte non puoi ricevere il massimo, ma io devo sempre fare in modo che la squadra non abbassi il suo livello di rendimento. Può darsi che non abbiamo ancora strutturata una mentalità fortissima e questo a volte può portare a brutti risultati che mettono in imbarazzo il mondo interista.

Come si può coinvolgere di più Icardi?
Un suo maggiore coinvolgimento passa da tutto. Deve fare movimenti che diano una mano alla squadra e a sua volta i compagni devono farlo sentire a suo agio. Per realizzare un giocatore top bastano pochi secondi di grande talento, ma per fare una partita da campioni servono 95' di personalità, dentro la squadra e sempre vicino al pallone.

Pensa che quella contro il Tottenham possa essere davvero stata la partita della svolta?
In due giorni di recupero che non so se sono bastati perché partite come quella sono come finali del Mondiale per il dispendio di energie nervose. Le facce le ho viste correttamente più serene e tranquille anche se qui non si vive solo con il risultato precedente. Qui si lavora in una certa maniera e bisogna essere nelle condizioni di portare sempre a casa il lavoro che ti serve per vincere le partite.

Totti ha detto a La Repubblica che lei ha spinto più di tutti per farla smettere. Ha qualcosa da dire a riguardo?
Leggerò il libro quando uscirà e dopo che lo avrò letto, si fanno due discorsi. Ora non rispondo a nessuno e poi c’è una partita davanti che è più importante di qualsiasi cosa.

Contro il Tottenham l’Inter ha vinto la prima partita in rimonta della stagione. Può sbloccarla mentalmente?
Mi aspetto una continuità di risultati e che esca una consapevolezza delle proprie capacità da parte di tutti dopo martedì. Abbiamo cercato di fare la partita e di pressare alti e a volte siamo stati costretti ad abbassare la squadra in maniera compatta e unita perché anche quando siamo andati sotto nel punteggio, non ci siamo mai disuniti o spezzati in due tronconi come era successo in passato. Questa deve essere una qualità che dobbiamo portarci dentro anche nelle prossime partite.

San Siro martedì era una bolgia. Come ha rivissuto la telecronaca di Adani e Trevisani?
Effettivamente l’esultanza di Adani e Trevisani è stata una mancanza di rispetto specialmente per i giornalisti italiani che tifavano Tottenham. Loro hanno riportato fedelmente quello che è accaduto sul campo, come hanno fatto già con altre squadre nelle loro telecronache. Hanno fatto una telecronaca spettacolare che ha tirato dentro lo stadio le persone che erano rimaste a casa per cui gli si fanno i complimenti.

Perisic ha bisogno di riposare? Come sta dopo martedì?
Secondo me non ha fatto male contro il Tottenham. Sotto l’aspetto delle distanze coperte e della velocità pura è uno di quelli che ha i valori più alti, ma questo non ha avuto riscontro perché non ha fatto quelle giocate talentuose che uno come lui può fare. Giocherà? Certe valutazioni vanno fatte come quelle di altri giocatori.
 
Quando l’Inter incontra le piccole, senza Rafinha e Cancelo, ha più difficoltà. Se lo aspettava? 
Cancelo e Rafinha non si potevano prendere in quel momento. Si ringraziano per quello che hanno fatto e si fa loro il miglior in bocca al lupo, ma li abbiamo sostituiti e abbiamo le loro stesse caratteristiche in altri giocatori. 

Joao Mario vuole trasformare i fischi in applausi. In che posizione può utilizzarlo?
Joao Mario è un bravo ragazzo e mettendosi in discussione può rendere al meglio. Può stare in più parti perché sa fare più cose, ma si mette in condizioni ideali se gli si fa gestire la palla. E’ un centrocampista più avanzato, uno dei due esterni che entrano dentro il campo in fase di costruzione ed è uno che se trova un certo equilibrio, con l’entusiasmo e il gioco di squadra è un calciatore importante.

Skriniar ha faticato a contenere Son?
Da terzino destro, essendo fuori ruolo, se l’è cavata benissimo perché aveva di fronte due avversari molto più veloci di lui che lo puntavano come Son e Lucas. Non ha mai sofferto, non si è fatto mai saltare in fascia da Son. Nella ripresa è stato saltato un paio di volte, ma contro avversari così, succede di essere saltati. Se ne avrò bisogno lo riutilizzerò in quel ruolo senza timori.

Cosa teme della Sampdoria?
Io ho particolare stima per il lavoro di Giampaolo perché è un persona squisita e un allenatore moderno. Ci ha messo troppo per venire alla ribalta, ma ora sta facendo vedere tutte le sue qualità anche grazie al suo staff e al suo calcio. E’ uno che è sempre propositivo, che ha costruito la squadra dal basso e che è capace di giocare in qualsiasi modo grazie al rombo nella zona centrale del campo. Spero di trovare al campo Walter Sabatini che è una bravissima persona. Deve completare alcune cure per tornare allo stadio, ma vorrei abbracciarlo. Lui e Giampaolo insieme sono temibilissimi.


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