Spalletti: «Totti? Penso solo all'Inter»

Alla vigilia della gara contro il Cagliari il tecnico dei nerazzurri ha preferito concentrarsi sulla sua squadra evitando le polemiche. "Nainggolan? Finora, da 1 a 10, ha dato solo 6. Può fare molto di più".
Spalletti: «Totti? Penso solo all'Inter»© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
6 min

INVIATO AD APPIANO - Nessuna polemica con Francesco Totti e massima attenzione sul match contro il Cagliari. Alla vigilia del match di domani sera Luciano Spalletti non ha ammesso distrazioni.

Spalletti, come sta Lautaro?
E’ a disposizione e può giocare. E’ passato un certo periodo senza che giocasse, ma è in gruppo anche se come minutaggio non potrà stare in campo tutti i 90’.

Cosa ha avuto in più l’Inter nelle ultime partite vinte rispetto alle precedenti?
Ha avuto poco in più e si è intravisto ovvero ci siamo riappropriati delle nostre qualità. Non dobbiamo diventare tutti uguali, ma portare il nostro lavoro fatto finora, quello che ci ha permesso di essere giocatori dell’Inter. Qui si tende a diventare tutti simili ed abbassare le punte di rendimento che abbiamo.

Dopo la settimana della svolta con 3 vittorie, che settimana sarà la prossima?
La settimana della verità. Ci può rimettere in carreggiata e in corsa con le prime della classifica, una cosa che in base ai primi risultati era diventata difficile perché c’era una distanza complicata da recuperare. Se facciamo bene in settimana possiamo rivedere quelle che sono scappate.

Ha qualcosa da dire a Totti?
Immaginavo questa domanda perché capisco la vostra curiosità di sapere quello che c’è scritto e si è detto, ma è un argomento che non ha molto a che fare con la squadra. I nostri tifosi vogliono sapere del nostro futuro, come stanno i miei giocatori e si deve parlare di argomenti che a loro interessano e tra questi non c’è Totti. Come capitano noi abbiamo Icardi e uno fuori che è Zanetti. Per questo parliamo dell’Inter. Io leggerò il libro di Totti con calma perché sono 500 pagine e ci vuole tempo. Di spazio da dedicare alle altre cose ce n’è poco. Il risultato della squadra deve essere l’unico interesse.

Come arriva l’Inter a questa settimana della verità?
Noi stiamo crescendo e siamo in una fase in cui se siamo bravi possiamo far vedere le nostre potenzialità. E’ chiaro però che tutto passa attraverso l’entusiasmo e i risultati, attraverso il mettere 18-19-20 elementi nelle condizioni di giocare. Perché si affrontano partite che bruciano molto sotto l’aspetto mentale e tutte le avversarie creano difficoltà importanti. Per questo dobbiamo avere più calciatori possibili al massimo e dobbiamo usarli perché la cadenze delle partite è molto stretta.

Lautaro può giocare dal 1’? Quando è importante per voi?
E’ importante perché è un calciatore che ha nel dna la possibilità di essere un terminale offensivo e di saper palleggiare con i compagni. E’ caratterialmente tosto e forte. Bisogna riuscire a mantenerlo così, cercheremo di proteggerlo il più possibile, come altri calciatori che sono arrivati e ci hanno dato una mano. Sì, può giocare dal 1’.

Cosa le hanno detto i suoi amici di Firenze dopo la partita di martedì?
Qualche battuta alla toscana me l’hanno tirata, ma io ve la riconsegno. A chi non ha voluto spiegare la dinamica di come sono andate le cose. Da un punto di vista loro hanno ragione perché se gli si fa vedere che hanno subito un torto, uno reagisce. Anche perché loro le dicono le cose, non se le tengono. Ma se uno la prende con il carpo della mano e poi sfiora la dita, il fallo di mano è netto e la palla cambia direzione. In campo se ne sono accolti tutti perché la palla ha un’impennata netta. Ci sono cose facilissimi da vedere. Se si fa vedere solo i polpastrelli… ma prima ha colpito il carpo. Se mi volete mettere che non c’è un fallo di mano, non ci sto. Come la prima ammonizione di Asamoah: Chiesa è in fuorigioco. Poi se si vuole fare casino… Con i miei amici voglio rimanere in buoni rapporti perché lì ho amici da quando sono bambino, ma i fatti veri sono questi.

A che percentuale è Nainggolan secondo lei finora?
Da 1 a 10 sta dando 6, la sufficienza appena per quello che sono le sue potenzialità. Deve trovare quella condizione che per il momento non ha avuto possibilità di trovare a causa dell’infortunio, ma lui è uno che quegli strappi lì ne può fare uno ogni 2-3 minuti. Ora ne sta facendo 2-3 a tempo e sono pochi per lui. Con le sue vampate deve puntare la linea difensiva.

Vrsaljko tornerà dopo la sosta?
Ci può stare che non riesca a recuperare prima della sosta. E’ quasi in grado di allenarsi in dinamica perché finora ha fatto palestra, ma c’è da valutare. Per noi è un bel problema perché ci sarà qualcuno come D’Ambrosio che sta facendo benissimo, ma che si mette in condizioni di essere affaticato perché deve giocare sempre.

Quest’anno siete più concreti sottoposta rispetto allo scorso anno. Perché?
Lo scorso anno c’erano dei palleggiatori come Borja Valero e, nella parte iniziale, come Joao Mario. Quest’anno abbiamo aumentato la pericolosità del reparto offensivo e stiamo lavorando bene, anche se non capisco i momenti di flessione come quello dopo l’1-1 subito dalla Fiorentina o l’inizio del secondo tempo contro il Torino. Le “abbassate” di autostima e sicurezza non le voglio. Qui siamo arrivati senza che nessuno ci abbia regalato niente e ci vuole il ghigno del calciatore che vuole fare qualcosa di importante. E farlo vedere a tutti i tifosi che vengono allo stadio. Bisogna tornare ad essere bambini, a vedere il calcio come un desiderio di vittoria, come la volontà di consegnare qualcosa di importante ai tifosi.


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