Spalletti: «Inter da scudetto? No vince la Juve»

Alla vigilia della gara contro il Barcellona il tecnico nerazzurro ha risposto ad Allegri che aveva parlato di Inter fatta per vincere il titolo.
Andrea Ramazzotti
8 min

MILANO - Luciano Spalletti non fa calcoli e vuole vedere contro il Barcellona la stessa Inter vista nelle ultime gare. Anche se contro i blaugrana le difficoltà non mancheranno. Il tecnico di Certaldo ha inoltre colto l'occasione per rispondere ad Allegri che aveva detto di vedere un'Inter da scudetto sottolineando che sarà la Juve a vincerlo.

Spalletti, è questo il momento ideale per affrontare il Barcellona?
Abbiamo sempre detto che possiamo giocare contro tutti e siamo sempre quelli lì. La squadra sta giocando bene e questa è l’occasione per vedere se possiamo giocare alla pari contro chiunque. Quando si parla di Barcellona si parla del livello più alto di difficoltà che si può avere facendo questo gioco.

Qual è stato il primo pensiero quando ha letto della convocazione di Messi?
Il Barcellona quando lui non ha giocato sempre con la stessa mentalità, con lo stesso modo di giocare. Sviluppa sempre il gioco alla massima potenzialità, ma è chiaro che Messi mette sempre la ciligiena sulla torta. Messi è la maglietta che tutti i bambini chiedono quando vogliono diventare calciatori. Vuol dire che è il migliore. Lui tocca la palla quattro volte per aspettare gli altri perché va il doppio come rapidità d’esecuzione e di pensiero, ma poi c’è tutto il ragionamento dietro il Barcellona, la scuola di pensiero. Per questo è uno dei club più grandi del mondo.



Si può battere il Barcellona con il contropiede e puntando meno sul possesso?
Noi siamo partiti un anno e mezzo fa nel nostro percorso e stiamo andando nella direzione giusta. Adesso dobbiamo sviluppare l’idea e nel calcio non si fa come si accende un’interruttore quando si entra in una stanza. C’entrano il modo di lavorare e la professionalità con cui si fanno le cose. Cercheremo di togliere loro lo spazio e i tempi di costruzione dell’azione sennò ti schiacciano e ti ammucchiano di fronte alla tua area. Così ti impediscono di ripartire perché ci vorrebbero giocatori che facciano ripartente da 100 metri dopo aver corso in fase difensiva. Se sei costretto a giocare nell’area di rigore, per gli avversari è un vantaggio enorme.

Lei ha detto che se lei e l’Inter preparaste le partite come il Barcellona ovvero con poco riscaldamento e andando a prendere i figli a scuola poche ore prima della gara, perdereste 18-0. Era una critica o un elogio?
Non era una critica. All'andata sono usciti dagli spogliatoi all’ultimo momento e hanno talmente qualità che non hanno bisogno della preparazione di due giorni prima come noi… Loro sono già a un livello altissimo che noi cerchiamo da due giorni. Io non critico nessuno figuratevi se lo avrei fatto con il Barcellona. Quella è la squadra da seguire, quello stile lo vorrei trasmettere alla mia squadra perché vorrebbe dire avere trovato un modo migliore per chiappare gli obiettivi che si ha. Il Barça è stato un riferimento di tutti gli allenatori, non solo di calcio. Complimenti a loro.



Cosa dovrà cambiare rispetto all'andata?
Noi non siamo riusciti a tenere palla come avremmo dovuto. Ci sarà da essere più bravi quando la riconquistiamo perché loro la vogliono riconquistare alta per metterci in difficoltà. Ci sarà poco tempo per ragionare e bisognerà spostare la palla per 4-5 passaggi per trovare qualche spazio in più. Ci vorranno qualità elevate di palleggio, di personalità e nel riuscire a vedere quello che non guardo.

Nelle ultime partite avete giocato bene con un modulo diverso a centrocampo. Il 4-3-3 è ripetibile con Nainggolan?
Sì perché lui può adattarsi. Radja va valutato nell’allenamento di oggi e i 10’ contro il Genoa ci faranno capire le sue risposte. Lui sa fare anche il mediano: a Roma lo abbiamo portato a fare il trequartista e ci sono state penne illustri che ci hanno criticato, poi però sono arrivate... le gomme dopo che ha avuto certi risultati. Lui fa male con le sue vampate, ti monta addosso con il suo impeto e il suo entusiasmo. Ti crea la difficoltà e non ti va costruire comodo, ma prima che lo avanzassimo arretrando Pjanic era un mediano. Per questo può giocare anche lì.

E' troppo pensare al primo posto nel girone?
Non bisogna essere presuntuosi. La qualificazione ce la dobbiamo guadagnare ed essere nelle condizioni di poterci riuscire è già una cosa importante. Dobbiamo andare avanti così.

Avere la miglior difesa d’Europa e aver fatto segnare 12 giocatori diversi la inorgoglisce?
Sono due dati che inorgogliscono. Fa capire che il nostro campionato è equilibrato e che c’è stato un livellamento verso l’alto. Noi siamo cresciuti con il lavoro che abbiamo fatto.

Senza Messi, Valverde ha puntato su Rafinha. Si pente di non averlo comprato in estate?
Non so come rispondere su di lui perché ho già detto tutto ovvero che lui è sempre stato importante per noi. Non potevamo prendere quel giocatore e il Barcellona non ce lo dava sennò per quei soldi lì. Avremmo tenuto volentieri sia lui sia Cancelo. Rafinha è un gran calciatore e una persona spettacolare, ma si può giocare a calcio anche senza di lui perché è la squadra che fa diventare forte un elemento. Lo rincontro volentieri e lo riallenerei volentierissimo in futuro.

Che tipo di partita è giusto impostare? Meglio un'Inter più attenta e più accorta contro il Barcellona?
La via di mezzo ovvero stare attenti a quello che si fa in campo non va bene. Bisogna guadagnare campo quando si può, posizionarsi nella metà campo avversaria anche se poi rimane più spazio alle spalle della difesa. Bisogna però portare bene le pressioni altrimenti si gira il culo e si scappa. Dipende anche dal tipo di conduzione che hanno gli avversari.

Cambierà strategia se giocherà Messi?
E’ una preoccupazione in più se gioca, ma l’atteggiamento del Barcellona non cambia. Lui aumenta l’imprevedibilità, ma noi non manchiamo gli uomini, ma gli spazi, consideriamo prima la posizione del compagno che quella dell’avversario. Messi è uno dei più forti al mondo per qualità, personalità e forza.

Il suo obiettivo è quello di dare una mentalità calcistica all'Inter come ha fatto Guardiola con il Barcellona?
Dobbiamo lavorare in maniera profonda, portare il messaggio che abbiamo in mente in ogni allenamento. Dire che siamo meglio nel Napoli si scavalla nella presunzione perché loro lavorano insieme da anni e sono forti, hanno un gioco preciso che Ancelotti ha mutato dopo le belle stagioni con Sarri. Noi non dobbiamo fare un periodo di prestazioni sotto il nostro livello come lo scorso anno ed è necessario tenere sempre alto il nostro livello di calcio.

Allegri ha detto che il Barcellona è favorito per vincere la Champions e che l’Inter è fatta per costruire lo scudetto. Lei cosa risponde?
Si cerca di girare più attenzione possibile verso gli altri, ma è un giochino che si fa per stare dentro il modo che si ha di fare questo lavoro. Loro (la Juve, ndr) sono i più forti di tutti e il campionato lo rivinceranno loro se non c’è una squadra che farà cose incredibili. Il Barça è la squadra attrezzata per arrivare prima in Champions: loro (la Juve, ndr) hanno potenzialità, ma il Barcellona è fortissimo.

 


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