Borja Valero: Inter, io dodicesimo titolare». Keita: Pronto al massimo

Il centrocampista spagnolo: «Io "sindaco"? Ho qualche anno in più e dispenso consigli, mi piace essere decisivo anche dalla panchina»
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ROMA - "La cosa più importante contro il Frosinone sarà riprendersi dopo l'Atalanta. Dobbiamo stare uniti". Borja Valero detta la ricetta dell'Inter per riscattarsi dal 4-1 incassato a Bergamo. "Il mio inizio di campionato è stato un percorso - spiega a Dazn il centrocampista, nell'intervista disponibile da questa sera sulla piattaforma di streaming - Ho fatto pochi giorni di preparazione quest'estate, quindi è normale che all'inizio giocassi poco. Piano, piano ho trovato più spazio. Ora sto bene. Si può dire che sono il dodicesimo titolare, ma è una questione di squadra, non di titolari. Io aiuto come posso, è bello anche entrare ed essere incisivo dalla panchina. Mi piace giocare regista perché tocco di più la palla ma anche sulla trequarti sto bene".

CHE RABBIA MIO FIGLIO PER RONALDO ALLA JUVE - "I tifosi mi chiamano Sindaco. È una cosa che viene da Firenze. In spogliatoio sono semplicemente uno che dà qualche consiglio perché ho qualche anno in più", aggiunge Borja che poi rivela: "Mio figlio era un po' arrabbiato quando Ronaldo è andato alla Juve, perché tifa molto il Real Madrid, come me e mia moglie. La Nazionale? Da un lato essere nato nel periodo di Xavi e Iniesta mi è stato sconveniente, perché ho giocato poco con la Spagna. Ma dall'altro, è stata una goduria giocare con loro ed essere tifoso di quella squadra lì". Sul futuro non si sbilancia: "Non so se chiuderò la carriera qui. Ma dopo farei volentieri il golfista più che l'allenatore, anche se non chiudo nessuna porta".

KEITA: VOGLIA E FORZA DI DECIDERE - ''Stanno arrivando partite pesanti, che possono anche diventare decisive. Ne siamo consapevoli e le affronteremo una per una, con tanta voglia e tanta forza''. Lo ha detto l'attaccante dell'Inter Keita Balde Diao, intervistato da Sport Mediaset. ''In questi mesi mi sono mancate po' di continuità e fiducia, ma quella si guadagna lavorando bene negli allenamenti e migliorandosi. Marotta? Se arriva lui o qualsiasi altro ben venga, uno va in club pensando a chi c'è adesso''.

 

 


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