Inter, Spalletti: «Totti? Se lo vedo, lo saluto»

Conferenza stampa per il tecnico nerazzurro che ha parlato della sua esperienza in giallorosso ("Ho bei ricordi") e del momento dell'Inter: "Ci vogliono mettere pressione, ma se si dice che dobbiamo vincere per forza a Roma, vuol dire che abbiamo fatto tanta strada: quando sono arrivato qua, loro avevano 30 punti in più...".
Andrea Ramazzotti
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INVIATO AD APPIANO - Luciano Spalletti dopo la prestazione e la sconfitta contro il Tottenham non ha fatto processi e anzi ha lodato la squadra.

La Roma è a -9 e vuole rosicare dei punti. Che partita si aspetta?
La Roma come tante squadre ha un modo di fare ben preciso: fa la partita nella tua metà campo, riconquista il pallone alto, costruisce dal basso, è una squadra forte che gioca la partita sempre allo stesso modo.

Dopo Londra ha visto qualcuno che deve riposare?
Dopo ogni partita c’è qualcuno che deve riposare e che c’è qualcuno che è stato fuori che può giocare.

Con quale stato d’animo torna a Roma e che emozioni vivrà?
Lo stato d’animo che mi piace. Faccio questo lavoro da anni e mi piacciono queste soddisfazioni. A Roma ho allenato, ho vissuto per anni e ho legami bellissime con tante persone. Si gioca questa partita con grande voglia. C’è voglia di fare qualcosa di importantissimo e vogliamo giocarla in modo giusto, mettere in pratica quello che abbiamo provato in allenamento.

Come ha preso le dichiarazioni di Perisic?
Sono dichiarazioni normali. Ha detto delle cose normali e per quello che è il suo modo di stare con noi, secondo me nell’Inter ci sta molto volentieri. E’ contento della partecipazione emotiva della squadra.



Come ha preso le dichiarazioni del papà di Lautaro?
Quando ci sono delle dichiarazioni che sono rese pubbliche così… Io della famiglia Martinez parlo solo con il Toro. Quello che è importante in queste cose è che lui si renda conto che sua papà attaccando me attacca l’Inter e crea dei problemi al calciatore stesso perché finisce per danneggiare la sua immagine e il suo rapporto con i suoi compagni di squadra. Per diventare un top player devi gestire anche quelli che ti stanno intorno: se ti creano dei problemi è giusto tu ti faccia sentire. Nei grandi club a livello europeo stanno attenti a non dover gestire situazioni imbarazzanti come queste. Lautaro è un uomo, uno forte dentro e fuori dal campo. Non gli devo dire niente perché sa quello che fare. E’ tutto a posto e non do neppure peso, ma poi è lui che non vuole andare in difficoltà con i compagni.

Ha rivisto la partita di Londra?
Noi abbiamo riguardato la partita e siamo entrati un po’ dentro con la squadra, ma non troppo perché abbiamo preferito rituffarsi subito sul campionato e sulla Roma. Per quel che mi riguarda la squadra, a Londra ha disputato una buonissima prestazione, è stata equilibrata e ha preso gol quando esprimevamo il blocco squadra migliore, dopo essersi creata buone occasioni. Quando hai a che fare con dei campioni come quelli del Tottenham, possono crearsi un vantaggio in qualsiasi momento, ma la squadra ha giocato forse meglio al ritorno che all’andata. Per continuità, equilibrio, per scelta dei momenti e gestione.

Si aspetta un divario così grande dopo 13 giornate tra voi e la Roma?
Vedo e leggo che tentate di metterci delle pressioni. Noi le pressioni ce le cerchiamo da soli, non ci sentiamo appagati. Il fatto che ci vogliate tenere svegli ci fa piacere, ma noi siamo ancora dentro alla possibilità di qualificarci in Champions League in uno dei gironi più duri del sorteggio e abbiamo una classifica abbastanza importante in campionato. Ora però non vogliamo accontentarci e vogliamo andare più in là.

Come inquadra quello che sta succedendo intorno a Nainggolan?
A Roma c’è chi dice che l’affare l’ha fatto la Roma con la cessione del Ninja e l’arrivo di Zaniolo…Lui ha avuto questo infortunio durante il ritiro e questo lo ha condizionato, poi ha avuto un paio di fastidi che possono assomigliare a ricadute o a problemi avuti in base alla gestione del problema precedente. Bisogna trattarlo con tranquillità, prendere tempistiche più comode per rimettere a posto i problemini che ha. A livello di mentalità e testa è lo stesso, ma è dispiaciuto perché non ha dato il suo contributo ai compagni.

Teme un po’ un’altalena di risultati come lo scorso anno?
La squadra sta facendo quello che deve fare. Siamo dentro quello che è il più roseo percorso che potevamo immaginarci perché se anche lei ci vuole creare delle attenzioni, siamo pronti a prenderle e a drizzare ancora di più le antenne e cercheremo di anticipare i rischi. Abbiamo giocato una partita sotto livello a Bergamo, ma dopo dire qualcosa a questi calciatori è dura: sono professionisti di grande livello e lo stanno dimostrando.



La Roma ha molte assenze come le avevano Tottenham e Atalanta. Un vantaggio o uno svantaggio vedendo gli ultimi risultati?
Questo è un discorso che piace gestirlo a voi così. Il Tottenham, la Roma, l’Atalanta hanno a disposizione rose importanti. Se si vuole mettere pressione da una parte all’altra… Fino al numero 13-14 di calciatori a disposizione, sono squadre capaci di vincere tutte le partite. La Roma ha una rosa qualitativamente importantissima. I 2-3-4 infortunati in partite così ravvicinate le grandi squadre se li creano da soli perché comunque cambiano 3-4 giocatori. La partita è difficilissima perché loro non sono dentro una classifica che dà merito per il calcio che sta giocando, per il loro passato e il loro blasone. Se noi siamo quelli che devono vincere questa partita a tutti i costi, ci prendiamo questo complimento perché vuol dire che abbiamo fatto tanta strada visto che quando sono arrivato qua eravamo a 30 punti dalla Roma.

Come procede il recupero di Vrsaljko?
E’ a disposizione per quello che sono stati gli ultimi allenamenti.
La partita di domani può togliere dalla corsa Champions la Roma? Può essere decisiva?Nel nostro campionato non è deciso ancora niente. La Roma può inanellare una serie di campionati importanti rimettendo a posto tante cose e noi dobbiamo avere il nostro obiettivo comunque, al di là del nome dell’avversario ovvero giocare buone partite e vincerne il più possibile, senza fare calcoli. Se qualcuna esce dal giro, altre subentreranno nella corsa.

Nel suo piano a che punto dell’evoluzione è l’Inter?
Da quando è arrivato è cresciuta molto…Quel punto si sposta sempre, l’obiettivo ha le ruote, va sempre un po’ più in là, soprattutto per l’Inter. Ipoteticamente quando potremmo stare un po’ più tranquilli, abbiamo l’obiettivo di andare a prendere qualcosa un po’ più in là. Il calcio è in evoluzione come l’Inter intesa come società.

Ha letto il libro di Totti?
Non ho ancora letto la sua autobiografia e lo farò con calma perché, da quando ho sentito da voi, ci sono alcune precisazioni che vanno fatte. A Roma comunque sono stato benissimo con un gran gruppo di calciatori e lui è uno di questi. Se lo incontro, lo saluto.


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