Spalletti: «Inter, conta solo la Champions»

Il tecnico di Certaldo in conferenza alla vigilia del match decisivo di domani sera contro l'Empoli: "Non ci guardiamo alle spalle e pensiamo solo alla possibilità di qualificare questo club per la seconda volta di fila alla Champions. Siamo pronti"
Spalletti© ANSA
dal nostro inviato Andrea Ramazzotti
7 min

APPIANO - Luciano Spalletti ha mostrato ottimismo alla vigilia della partita decisiva contro l’Empoli nella quale la sua squadra si giocherà la qualificazione alla prossima Champions League. Non si è parlato di futuro, ma solo della formazione di Andreazzoli e di un’affermazione che ad Handanovic e compagni serve tremendamente.

Com’è trascorsa questa settimana alla Pinetina?
La squadra si è riempita la testa di buone prospettive e di idee da mettere in campo a disposizione di quello stadio carico di amore e di affetto. Abbiamo l’obiettivo di riportare l’Inter per il secondo anno consecutivo in Champions e non vogliamo sbagliare.

L’Empoli ha subito 68 gol finora in campionato. E’ questo il tallone d’Achille dei vostri avversari?
Durante il campionato ci sono varie fasi durante le quale ci sono dei risultati e altre frasi nelle quale magari si hanno risultati diversi, di un altro tipo. L’Empoli è il cliente più scomodo da affrontare in questo momento, ma sarà difficile anche per loro.



Andreazzoli, al quale lei è molto legato, spera che entrambi sarete felici a fine partita.
Ci può stare in base ai risultati ed è anche il mio augurio. All’Empoli, ad Andreazzoli e a tutte le persone che fanno questo sport con sentimento sono legato. Poi però sono l’allenatore dell’Inter e l’Inter è un carico emotivo per cui fai dii tutto per accontentare chi vuole bene a questa maglia.

Che squadra ha visto in settimana durante gli allenamenti?
Ci siamo allenati nella maniera giusta e abbiamo fatto dei buoni allenamenti, senza essere disturbati dal carico della tensione, dall’importanza della partita. Ho visto la consapevolezza di quello che vuol dire essere un calciatore dell’Inter.



Ci sono punti di contatto tra il finale dello scorso campionato e questo?
Ci sono perché la partita ha la stessa valenza. In una finale di campionato, la partita decisiva diventa il massimo come attesa, la gara per realizzare il risultato che vorresti. Il carico emotivo è importante e io ci sono abituato perché mi succedeva anche quando ero alla Roma. La squadra ha avuto gli insegnamenti giusti per arrivare preparata a questo confronto.

Viste le difficoltà recenti a San Siro, con il comunicato minaccioso della curva, avrebbe preferito giocare questa partita in trasferta?
I nostri tifosi vogliono bene all’Inter e preferisco giocarla a San Siro perché i nostri tifosi si sono sempre comportati nella maniera corretta. Trasmettono alla squadra quello che loro non possono mettere in campo e i calciatori devono essere bravi a renderli felici.

L’Empoli è l’avversario più difficile in questo momento?
La posta in palio annulla il percorso precedente perché siamo davanti al traguardo e devi esibire il tuo marchio, il tuo repertorio, il meglio di te stesso.

E’ preoccupato dal fatto che qualche partita da dentro o fuori la squadra l’ha sbagliata?
So che ci sono delle tensioni e le certe partite si possono anche sbagliare, ma ci sono tante altre partite che abbiamo fatto bene. Mi aspetto che loro mettano dentro quelli ingredienti che loro si riconosco e hanno mostrato in tante gare. Per riportare l’Inter per la seconda volta di fila in Champions League. Ci stiamo riempiendo la testa non preoccupandoci delle partite perse, ma noi non ci pensiamo.



Inter-Empoli è più la partita di Lautaro Martinez o quella di Icardi per caratteristiche?
Di tutti e due perché hanno quel livello di carattere e di personalità per andare a incidere sullo scorrimento della partita. Sono forti nella testa e sul campo, hanno un modo di pensare giusto. Da un punto di vista delle potenzialità hanno le stesse per metterre il timbro sullo scorrimento della partita.

Sarri ha detto che una stagione non si può giudicare da una finale. Vuole darci un giudizio sulla stagione sia in caso di qualificazione alla Champions o di esclusione dalla Champions?
Non anticipiamo i fatti e aspettiamo il risultato della partita. Sarò in conferenza domani sera e poi faremo delle valutazioni in una conferenza successiva. Alla fine di ogni giornata mi domando se sono stato nelle condizioni di cambiare in meglio quello che ho vissuto il giorno prima e mi sembra che lo hanno fatto anche i miei calciatori.

Durante la stagione c’è stato un momento che ha pesato di più in positivo o in negativo per l'Inter?
Ce ne sono stati sia dei primi sia dei secondi. Nella stagione di una squadra forte come l’Inter si trovano dei momenti in cui le valutazioni sono contrapposte. Andare indietro a rivalutare la stagione è una perdita di tempo adesso. Dobbiamo essere pronti per domani sera e sapere che c’è la soluzione davanti, poi si starà a vedere. Quando hai fatto il tuo dovere sempre, non si può sempre andare a cercare qualcosa. Bisogna accettare il risultato quando ci hai messo il massimo.

Ha sempre messo il risultato della squadra prima di se stesso, ma per quel che riguarda lei sente qualcosa in particolare in questa gara?
A me tutte le partite danno emozioni. Dobbiamo credere in noi stessi e avere la forza mentale per fare un risultato importante perché i risultati importanti te li scrivono addosso per quel che riguarda la tua carriera. Questo è un match che ti può dare un altro risultato che ti viene tatuato addosso.

De Vrij è recuperato?
Sì ed è a disposizione.

Come sta la squadra fisicamente? Politano come sta?
Sì Politano è a disposizione e si sta quasi tutti bene.

In questi giorni si sono fatti tanti nomi di giocatori che possono lasciare l’Inter. C’è qualcuno che merita di restare il prossimo anno?
Secondo me meritano in molti molti di restare all’Inter e domani sera ci siamo tutti.


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