La Juventus è la signora degli ascolti

Tutti i dati sulla stagione appena conclusa
6. Carlos Tevez. Minuti per gol: 133. Totale gol: 39© LaPresse
Bruno Bartolozzi
3 min

ROMA - Ci avviciniamo alla finale di Champions League, evento sportivo televisivo top per gli ascolti stagionali. Ed è l’occasione, a campionato italiano di calcio appena concluso, di avere un quadro compiuto degli ascolti televisivi, divisi per gara e per squadra sulle piattaforme a pagamento, utilizzando anche una analisi del centro studi DMRZ. Uno squarcio persino utile per comprendere le scelte editoriali di chi gestisce i diritti tv, per valutare con spirito pratico le ragioni degli indirizzi, dei commenti e di tutta l’attività che accompagna la messa in onda di una gara di calcio.

La Juventus è presente in sei dei sette incontri più visti della stagione (sommando i dati Mediaset e Sky, quest’ultima al 60% del totale degli ascolti con una copertura totale delle gare disputate). La classifica è la seguente: Juventus-Inter, 3.672.373, Napoli-Juventus 3.612.606, Roma-Juventus 3.433.943, Milan-Inter 3.408.143, Juventus-Roma 3.134.059, Juventus-Milan 3.122.351, Milan-Juventus 3.071.445. Sotto i tre milioni Roma-Inter, Milan-Napoli e Napoli-Inter. In questa stagione c’è quindi da rilevare, anche per ovvie ragioni di classifica, che gli incontri fra la Roma e la Juventus, superano, per interesse, quelli fra Milan e Juve. Anche se la classifica generale della media degli ascolti premia, ovviamente, la Juventus, ma mette al secondo posto il Milan, poi l’Inter, il Napoli e la Roma. Ad una considerevole distanza Lazio, Fiorentina. Samp. Sopra i 500.000 ascolti di media a gara in ordine Genoa, Palermo, Sassuolo, Torino, Empoli e Verona. E qui appare evidente che sono state riconosciuti, ad Empoli e Sassuolo, squadre con bacino di tifosi poco diffuso, i meriti tecnici e d’immagine relativi al bel gioco praticato da Sarri e Di Francesco.

La differenza fra l’audience medio fra la gara più vista e quella meno vista del campionato di calcio è esorbitante. La più vista, come detto, Juventus-Inter 3.672.373 spettatori, la meno vista Chievo-Empoli 990 (sic). E, di conseguenza, se si può dire che, nel caso dei grandi eventi la tivvù non uccida la presenza allo stadio, si può affermare che certamente non trae giovamento dai piccoli eventi. Al di là del dato clamoroso di Chievo-Empoli, ci sono 28 gare sotto la soglia dei ventimila ascoltatori e 52 in cui non si raggiungono i 50.000.

Altri dati pongono un problema in merito alla durata del campionato con la formula attualmente proposta. Un campionato tanto lungo e con 20 squadre non è sempre interessante alla stessa maniera. E soprattutto le cadute d’interesse sono considerevoli. Tanto è vero che tra la decima e la ventisettesima giornata si sono sempre registrati a turno almeno 8 milioni di ascoltatori, cosa che non è accaduta successivamente, eccezion fatta per due giornate. Anche i turni infrasettimanali, escluso il giorno festivo del sei gennaio, non sono stati premiati dagli ascolti: nel quarto, nono e trentatreesimo turno infatti, si è scesi sotto i sei milioni complessivi di spettatori: mai accaduto nelle altre giornate. Insomma il rito del week end resiste anche se si ha in mano il telecomando.


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