Buffon si vergogna: «Una Juve indegna»

Il portiere bianconero: «Se fossimo una squadra normale, probabilmente tornerei a casa soddisfatto per la reazione, ma essendo la Juve, e considerando gli obiettivi sono amareggiato»
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REGGIO EMILIA - Tutti a rapporto nello spogliatoio del Mapei Stadium. Dopo la sconfitta in casa del Sassuolo, la quarta in 10 partite di campionato, la Juventus a rapporto dai vertici societari, con l'allenatore Allegri, il direttore generale Marotta ed il ds Paratici. Poi volti scuri e parole pesanti. A cominciare dal capitano Gigi Buffon, che predica umiltà. «La Juve deve cominciare a mostrare segnali di consapevolezza guardando la classifica. Un approccio nel primo tempo indegno come quello di oggi è da evitare. Sono sgomento - ha detto il portiere della Nazionale, da capitano di questa squadra. Essere sovrastati così dagli avversari fa male all'animo». «È un'autoaccusa che mi rivolgo, dobbiamo tornare con i piedi per terra - ha continuato il portiere della nazionale - Con la maglia della Juventus, se non si ha voglia di lottare e sudare, si rischiano figure peggiori che con qualunque altra maglia». «Oggi, in una partita importantissima, abbiamo giocato un primo tempo indecoroso, non abbiamo vinto un contrasto aereo né a terra: 45 minuti senza intensità emotiva, senza mordente. Dobbiamo migliorare anche nel senso di responsabilità. Credo - ha detto ancora Buffon - che dovremo incominciare a protestare un pò meno con gli arbitri ed essere più umili con noi stessi. Gli arbitri sbagliano sempre in buona fede, un fischio sbagliato non può diventare un alibi, questo è nella natura dei perdenti ed alla Juve non sono abituato ad avere questa mentalità. A 38 anni non ho voglia di fare certe figure, e come me molti miei compagni. Allora dobbiamo dimostrarlo sul campo».


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