Calciopoli, la Juventus ricorre al Consiglio di Stato

La richiesta di risarcimento sale a 581 milioni
Calciopoli, la Juventus ricorre al Consiglio di Stato© LaPresse
Antonio Barillà
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TORINO - Fino alla fine. Il motto bianconero si trasferisce in tribunale. I legali della società hanno infatti presentato ricorso al Consiglio di Stato, ultimo grado di giudizio, contro la decisione del Tar del Lazio che aveva respinto la richiesta di risarcimento di 443.725.200 euro nei confronti della Figc per i presunti danni subiti in seguito alla revoca dello scudetto 2006 e alla conseguente retrocessione in serie B, oltreché per presunta «disparità di trattamento» rispetto all’Inter. Richiesta, nel frattempo, salita con gli interessi a 581 milioni e 200 mila euro.

SANZIONI - Secondo la sentenza impugnata, depositata il 6 settembre dopo l’udienza del 18 luglio - mezz’ora di dibattimento presso la I Sezione Ter (presidente Germana Panzironi, relatore Alessandro Tommasetti) -, il Tribunale amministrativo regionale non poteva pronunciarsi avendolo già fatto il Collegio arbitrale. La battaglia giudiziaria era iniziata nel 2006, quando i provvedimenti della giustizia sportiva, in seguito a Calciopoli, portarono alle note sanzioni nei confronti della Juventus e all’attribuzione all'Inter di uno dei due scudetti cancellati. Oggetto del contendere anche la successiva mancata revoca del titolo assegnato a tavolino: la Juventus lamentava infatti disparità di trattamento, ritenendo che in seguito alla relazione del 2011 del procuratore Stefano Palazzi, anche l’Inter avrebbe dovuto essere oggetto di analogo provvedimento disciplinare.

POSIZIONE - «A fronte di una situazione in cui l’Inter ha avuto lo scudetto per scorrimento della graduatoria a seguito di una sanzione inflitta dalla giustizia sportiva - la posizione bianconera -, successivamente, quando sono stati accertati illeciti sportivi prescritti da parte dell'Inter, il Consiglio federale della Figc non aveva adottato provvedimenti». Da qui, la richiesta del risarcimento per danni di quasi 444 milioni di euro contro la Figc e nei confronti del club nerazzurro. Il punto è fondamentale, perché il Tar ha respinto la richiesta di risarcimento in considerazione di un precedente ricorso presentato nel 2006 dalla Juventus e poi abbandonato a favore di un lodo arbitrale da cui uscì sconfitta: i fatti che hanno suggerito il ricorso sono in realtà successivi.

MOTIVAZIONI - Analizzate le motivazioni, la Juventus ha deciso di andare avanti, ricorrendo al Consiglio di Stato per l’ultimo capitolo di una battaglia lunghissima. Il tutto pochi giorni dopo le parole di Andrea Agnelli che hanno sancito, in nome delle riforme, una tregua con il presidente federale: «Dopo due anni e mezzo, Tavecchio e il direttore generale Uva hanno una conoscenza della macchina molto superiore, adesso puoi permetterti di gestire con un respiro più lungo. In assenza di alternative questo ticket può dare le migliori garanzie per fare le riforme. Tavecchio peraltro ha espresso con atti e prese di posizione la volontà di smarcarsi da tutor invasivi in precedenza».

 


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