Higuaìn, adesso tirale fuori (le palle)

Nascono i primi dubbi sul carattere del Pipita, proprio come accadde nel periodo di Madrid. E Capello dice: «Anche con Zidane e Platini c'è voluto del tempo»
Higuaìn, adesso tirale fuori (le palle)© ANSA
un intervento di Italo Cucci
2 min

ROMA - Dico a Fabio Capello delle difficoltà che Higuaìn trova in Casa Juve. Pragmatico mi risponde: “Ti ricordi Platini e Zidane? C’è voluto del tempo per inquadrarli, poi s’è visto quanto valevano”. Non insisto perché dovrei dirgli fino in fondo il mio pensiero aprendo un fronte polemico: tanto per cominciare non confronterei Higuaìn con i due campionissimi, in particolare col Michel dotato di grande personalità; Gonzalo ha piede divino e spirito umanissimo, s’affligge per nulla e – diomio – alla Juve si trova male perché Allegri non lo tratta come Mister 90 Milioni (o meglio, Mister 36 gol); mi sembra di sentirlo, il signor tecnico: “La Juve non è il Napoli”.

La posizione, Higuaìn alla Dybala, la (s)coppia col Mandzu: e se c’entrassero le palle da tirar fuori dopo le tante tirate dentro? Ricordo i dubbi di Madrid...

E intanto l’ex Pipita s’abbacchia, soffre ma in silenzio, perché ha risolto economicamente i problemi non di una ma di sette vite; vi ricordate come la metteva giù dura quando Benitez lo richiamava in panchina? Alla Juve no, si tace. Il Napoli ha 90 milioni in banca, la Juve ha 90 milioni in panca. Ma la storia non finisce qui: per un Higuaìn che s’offre a Torino c’è un Gabbiadini che soffre a Napoli. Umori maligni. E tecnici – secondo me – in stato confusionale, fuori della realtà: Sarri s’è dimenticato di aver perduto Higuain, Allegri s’è dimenticato di averlo.


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