Caso Juventus, Uva: «Processo mediatico». Bindi e Fava: «Parole preoccupanti»

Il dg della Federcalcio commenta l'inchiesta per il caso biglietti-Juve. Gli rispondono il presidente e il vicepresidente della commissione Antimafia
Caso Juventus, Uva: «Processo mediatico». Bindi e Fava: «Parole preoccupanti»© Getty Images
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ROMA - Rispetto al deferimento di Andrea Agnelli, il direttore generale della Figc, Michele Uva, riferisce che "sulla vicenda-biglietti, che coinvolge la Juve, non siamo preoccupati: noi dobbiamo occuparci della giustizia sportiva. Però, mi sembra che l'Antimafia stia facendo un processo molto mediatico e questo non fa bene nè al calcio, nè tantomeno all'Italia. Il calcio dà esposizione mediatica e questo è evidentemente in questo momento". Ha chiuso il dg: "Occorre che la giustizia ordinaria faccia il proprio corso con la massima serenità."

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FIGC - "Si parla di me come possibile presidente della Lega di Serie A? Non penso proprio che lo farò, nè è mia intenzione". Così il dg della Federcalcio ha poi aggiunto a proposito delle voci su una possibile candidatura al vertice del Governo del calcio. "L'anticipo dell'inizio della Serie A? È un termine di condivisione, nessuno può imporre niente ad alcuno. Quando si mettono sul tavolo i problemi, le opportunità, i pro e i contro, si trova sempre una soluzione adeguata ed equilibrata per il calcio italiano - ha detto ancora Uva -. Non si tratta di appoggiare una proposta, per adesso pensiamo all'Albania, guardiamo al domani anzichè pensare all'oggi. Trovare una soluzione dà beneficio all'immagine del calcio italiano". Uva ha parlato da Palermo, dove stasera al Renzo Barbera si disputerà la sfida per le qualificazioni ai mondiali di Russia 2018 tra Italia e Albania.

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REPLICHE - "Se il Dg della Federcalcio definisce 'una cosa banale' un'inchiesta penale sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel circuito del tifo organizzato c'è da essere preoccupati. Se poi si chiede alla Commissione Antimafia di 'occuparsi d'altro' c'è da essere anche imbarazzati", replica Claudio Fava, vicepresidente della commissione Antimafia. Per il presidente Rosy Bindi, invece, "la Commissione parlamentare Antimafia non fa processi, men che meno mediatici. Di questo si cerchino altrove le responsabilità. Preoccupa che il direttore generale della Federcalcio ritenga che ciò di cui ci stiamo occupando non sia una cosa seria. Ciò che fa male all'Italia sono le mafie, anche quando si infiltrano nello sport, e la sottovalutazione di questo fenomeno. L'inchiesta della commissione proseguirà a tutto campo".


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