NAZIONALE - Capitolo Nazionale. Buffon è ancora emozionato per avere indossato la maglia azzurra contro la Macedonia, la prima volta in 20 anni di partite con l'Italia: «Quella indossata contro la Macedonia è sicuramente la mia maglia preferità. Innanzitutto perché è molto bella e il completo dell'Italia sta molto bene anche al portiere. Poi perché dopo 20 anni di Nazionale è un piccolo premio, ho dato sempre il massimo delle mie energie, dei miei pensieri e delle mie forze per le squadre in cui ho giocato. Ho sempre dato al senso di appartenenza un valore fondamentale per poter battersi in campo. Ho fatto 17 anni alla Juve, dieci al Parma, 20 in Nazionale più altri 4 o 5 nel settore giovanile azzurro. Questo sta a significare che ho avuto solo tre squadre e quindi per me sono importanti i valori del senso di appartenenza. Avere avuto la fortuna di indossare la maglia azzurra, che sento come una seconda pelle, per me è stato veramente un grande regalo».
In Russia sarà il suo sesto Mondiale. «Intanto ce lo dobbiamo guadagnare - sorride Buffon - spero di arrivarci. Possiamo sognare la vittoria? Quando rappresenti l'Italia e inizi una competizione non puoi non sognare di vincere. Non ho mai iniziato una competizione pensando di non vincerla, è umano che sia così. Come cambia la preparazione di una finale di Champions League e una finale di un Mondiale? L'unica differenza è che prima delle finali di Champions League sono sempre riuscito a dormire, quella dei Mondiali no. E questo fa capire la differenza. Avere vinto il Mondiale significa avere realizzato il sogno più grande che può avere un giocatore o un bambino che impazzisce per il calcio come ero io. È una gioia che vale il biglietto della vita, si può morire in pace (ride, ndr)».