La Juventus aspetta la Joya d'Europa

La Signora sta preparando la partita della stagione, il ritorno contro il club di Londra
La Juventus aspetta la Joya d'Europa© Juventus FC via Getty Images
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TORINO  - E adesso la Champions. Paulo Dybala vuole un'altra magìa, vuole regalare un'altra gioia in quella che sarà la notte europea fin qui più importante della stagione. La Juve arriva al bivio Tottenham con i cerotti in attacco ma con la certezza di aver ritrovato in tempo il suo numero 10. Per il «dentro o fuori» di Wembley ci si può aggrappare alla sua classe, al suo sinistro, alla sua imprevedibilità. Tanto basta un attimo, un istante, per creare ciò che per molti è impossibile. Per 92 minuti e mezzo le gambe non girano come vorresti? Bene lo stesso. Ai campioni, a quelli come la Joya, è sufficiente un battito di ciglia per dipingere e si resta abbagliati dalla grande bellezza che ne scaturisce. Tunnel, fisico e sinistro all'incrocio cadendo: un lampo da tre punti che ha avuto l'effetto di una scarica di adrenalina pazzesca nello snodo forse decisivo della corsa scudetto per i bianconeri, che hanno saltato un altro ostacolo altissimo quando ormai la strada sembrava indirizzata chiaramente verso il pari. E invece è arrivata la perla di Dybala a riscrivere la storia e a dare, come ulteriore effetto, una spallata a livello psicologico al Napoli, poi crollato con la Roma.

QUOTA 60 - A livello personale, il diciottesimo gol stagionale è per Paulo una enorme iniezione di fiducia dopo due mesi difficili. L'infortunio nel giorno della Befana aveva interrotto la corsa, ripresa a modo suo con la doppietta di fine anno con cui aveva firmato la vittoria di Verona. Era il 30 dicembre e mancava da metà novembre in campionato quel gol ritrovato solo pochi giorni prima di Natale in coppa Italia con il Genoa. Soprattutto, il problema muscolare patito a Cagliari lo ha tolto dalla contesa per sei partite, alcune davvero importanti nella cavalcata della squadra di Allegri. Come l'andata della semifinale di coppa Italia con l'Atalanta, la visita alla Fiorentina e l'andata degli ottavi di Champions con il Tottenham. Dybala ha ripreso confidenza con il campo per una mezzora nel derby e una manciata di minuti con l'Atalanta nel giorno che ha certificato la quarta finale consecutiva di coppa Italia. Fino alla prima da titolare sabato dopo, appunto, quasi due mesi e chiusa come meglio non potesse andare. C'è di più. La pennellata dell'Olimpico è valso un altro piccolo grande traguardo nella carriera juventina della Joya. E' stato infatti il gol numero 60 in bianconero in 125 partite, in pratica uno ogni due gare. In stagione sono 18 in 31 presenze: la media dice una rete ogni 122 minuti.

EUROPA ZERO - A Paulo, però, non basta. C'è uno zero da cancellare nelle statistiche di quest'anno, uno zero che proprio non gli piace: lo si trova alla voce «gol in Champions League». Dybala non ha ancora fatto centro in questa edizione della coppa. Chiamarlo tabù forse è troppo per chi, lo scorso aprile, ha abbagliato il mondo con la doppietta al Barcellona nell'andata dei quarti di finale della passata stagione. Due gol allo Stadium davanti a Messi, quella sera Sabato era partito titolare dopo circa due mesi fermo a zero: si è fermato qui, la Joya. Non ha regalato ulteriori squilli. Ha fallito la finale di Cardiff, una ferita ancora aperta nell'intimo che vuole sanare al più presto. E' rimasto a digiuno nelle sei partite della [...]

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