Juventus, Allegri: «Dimissioni? Siamo su Scherzi a parte, ho già incontrato Agnelli»

Il tecnico, nella consueta conferenza stampa pre-partita, presenta l'anticipo della 27esima giornata di campionato, in programma venerdì, all'Allianz Stadium, contro l'Udinese
Juventus, Allegri: «Dimissioni? Siamo su Scherzi a parte, ho già incontrato Agnelli»© LaPresse
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TORINO - A cinque giorni dalla gara da dentro o fuori con l'Atletico Madrid, valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, la Juventus si prepara all'anticipo della 27esima giornata di campionato contro l'Udinese, in programma domani alle 20.30, all'Allianz Stadium di Torino. Il tecnico Massimiliano Allegri presenta il match nella consueta conferenza stampa pre-partita.

LA CONDIZIONE - È un Allegri sorridente quello che si presenta in sala stampa: «Oggi è pieno, come mai oggi è giovedì e siete tutti qui?». Poi torna serio: «Noi dobbiamo fare altre vittorie a prescindere dal vantaggio. Mancano ancora 18 punti e 6 vittorie. Domani nell'ultimo allenamento vedrò chi recupererò. Dybala con la botta che si porta dietro da Madrid sta meglio, Mandzukic aveva un fastidio al ginocchio e sta meglio, Ronaldo è a disposizione, Bonucci e Chiellini saranno a disposizione ma non giocheranno. Poi Cancelo e Pjanic squalificati, mentre Douglas è in netto miglioramento. Non per domani, ma per martedì. Domani si deve vincere, fare una bella prestazione e preparare al meglio la partita di martedì. Che siamo a meno cinque».

L'INCONTRO - A proposito dell'incontro con Agnelli, inizialmente previsto dopo la gara con l'Atletico: «È cambiato tutto, perché ci siamo visti ieri sera. Tutti contenti? (sorride, ndr). Parlando di cose serie, finora credo che tutte le cose che sono state scritte, dalle mie dimissioni ai litigi col presidente direi che eravamo su 'Scherzi a Parte'. Altrimenti o io e il presidente ci facciamo curare da dottori seri o qualcosa non torna. Perché due parsone come me e il presidente, credo mediamente intelligenti, dopo 5 anni che stanno insieme e stanno lavorando e che con la Juve hanno costruito qualcosa di importante, è possibile che con 16 punti di vantaggio al quinto anno, vinta la Supercoppa e dentro gli ottavi di Champions l'allenatore deve dare le dimissioni? Sennò le cinture di forza non bastano. Né dimissioni, né litigate. Siamo andati a cena, si è mangiato anche discretamente bene. Abbiamo parlato e abbiamo deciso che del rinnovo del contratto ne parleremo a stagione finita. Quindi spero che da ora in poi non venga scritto che Allegri si è picchiato col presidente. D'ora in poi venga scritto che la Juve ha fatto una buona stagione».

CHAMPIONS e VITTORIE - Sulla critica che parla di stagione fallimentare senza Champions: «Cinque anni fa quando sono arrivato c'era la paura di non passarei il girone e l'obiettivo della società era portare la Juve a giocarsi tutti gli anni la possibilità di vincere la Champions. Per farlo bisogna passare il girone, perché se non lo fai la Champions non la vinci. Poi dagli ottavi in poi nel calcio non c'è niente di scontato, basta vedere i risultati di questi giorni. Vincere è straordinario, continuare a farlo è ancora più difficile, però la Juve ha una base solida importante e tutti gli anni potrà giocarsi le sue chance in Champions. E se non ti va bene un anno c'è sempre l'anno dopo. Questa è la cosa più importante per un'azienda come la Juve. Poi nel calcio si vince o si perde, la Champions è così. Detto questo martedì avremo le nostre possibilità di passare il turno in una stagione che sento dire che se usciamo diventa fallimentare. Pensate le altre che fanno. Io credo che bisogna celebrare i due o tre trofei che la Juve può ancora vincere. E vanno celebrati, perché ogni vittoria è frutto di lavoro e sacrificio per portarla a casa. Non è che ce la regalano. Quindi tutte le vittorie vanno celebrate».

RONALDO e ATLETICO - A cinque giorni dal ritorno con l'Atletico Madrid, hanno dato fastidio le voci circa un Cristiano Ronaldo infuriato per il secondo tempo di Napoli: «Ronaldo è a disposizione. Ma non è che a Napoli si è arrabbato, non abbiamo fatto un bel secondo tempo. La squadra ha capito il momento di difficoltà e ha difeso. Senza l'incomprensione tra Szczesny e Chiellini non prendiamo nemmeno quel gol. La Juve ha fatto quello che doveva fare, vincendo le partite che servono per arrivare in fondo. Poi può succedere di creare meno occasioni. Rispetto a quando avevo detto, la settimana scorsa, che se avessimo giocato sicuramente non avremmo passato il turno, ora invece abbiamo più chance. Madrid ci aveva lasciato scorie, questo tempo invece ci ha concesso di buttarle via. Martedì saremo pronti e faremo una grande partita».

IL RINNOVO - Quindi, circa le possibilità di una permanenza alla Juventus anche nella prossima stagione: «Tra me e la società i rapporti sono in totale sintonia anche per il futuro. Tempo al tempo, però. Abbiamo parlato dei cinque anni, celebriamo i trofei che vinceremo e poi ci incontreremo. Io non ho mai detto di voler andar via e lui non ha mai detto di volermi mandare via. Siamo in due, andiamo d'amore e d'accordo. Il gossip ha fatto bene. A parte che non faccio il guardiano, faccio l'allenatore. Era una cena dove si sono divertiti e hanno fatto bene, tra l'altro poi abbiamo vinto quindi ha portato pure fortuna. Per quanto riguarda il ritiro non è la prima cosa, la squadra è responsabile e poi ci andiamo domani mattina, dove darò anche i convocati».

RIMONTE IN CHAMPIONS - I ribaltoni di Ajax, United Porto possono conferire maggior ottimismo? «Spero che i tifosi domani vengano e si divertano allo stadio, perché l'ultima volta col Frosinone sembrava di giocare a porte chiuse. E la Juve sta vincendo e noi abbiamo sempre bisogno dei tifosi. Per quanto riguarda martedì indipendentemente dai risultati di ieri e l'altro ieri, noi siamo pronti per provare questa grande impresa. Non sarà facile ma abbiamo le carte in regola per poterlo fare. Ci vorrà freddezza, lucidità».

ZIDANE - L'ex numero 21 della Juventus è al momento il maggior indicato alla successione di Allegri, qualora le strade si dividessero: «Le voci mi scivolano addosso. Io con la società sono in sintonia, il nostro rapporto è sereno, lo dimostra la cena di ieri. È una cena che facciamo tutti gli anni. Poi è normale che voi fate il vostro lavoro e in questo momento qui la Juve, che ha 16 punti di vantaggio ed è agli ottavi di Champions, giustamente deve cambiare l'allenatore secondo voi. Poi fa parte del gioco, anzi in questi momenti qui mi diverto ancora di più. Perché se riuscissimo a vincere lo scudetto comunque 9 titoli su 10 in Italia in cinque anni li abbiamo vinti. Per me è un divertimento».

CRITICHE - «Questo fa parte del gioco. Questione di punti di vista. Io vedo il bicchiere mezzo pieno, gli altri mezzo vuoto. Io credo che quelli che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto abbiano problemi di vita perché sono sempre negativi. Io la mattina quando mi alzo vedo il sole anche quando non c'è. È una filosofia di vita, dipende da come uno è. C'è una bella differenza nel vivere. Infatti le persone così purtroppo sono negative e le cose gli vanno male, ma è giusto che le cose vadano bene alle persone positive, che sorridono, e fanno le cose con professionalità ma anche leggerezza. Ed è questione di carattere e mentalità. Io li capisco, mi fanno anche tenerezza, ma non ci posso fare niente», il commento alle copiose critiche ricevute nel recente passato.

FORMAZIONE - Qualche anticipazione sull'undici anti-Udinese: «Mandzukic stamattina si è allenato a parte come Dybala e domani dopo l'allenamento vedremo. Kean domani ha grosse possibilità di giocare, diciamo il 99%. Portiere domani gioca Szczesny. Bonucci e Chiellini non giocano, e Ronaldo? Va in panchina. È a disposizione, ma non gioca. Barzagli? C'è la possibilità. È fresco come una rosa. I vecchi cavalli quando devono rientrare non hanno bisogno delle corse di rientro, corrono che è una meraviglia».


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