Lazio, ancora Lulic, l'eroe di Coppa scappato dalla guerra

È nato a Mostar, città rasa al suolo durante i bombardamenti della guerra nell'ex Jugoslavia. Si è trasferito in Svizzera con la famiglia
Lazio, ancora Lulic, l'eroe di Coppa scappato dalla guerra
Stefano Piccheri
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ROMA - Sono ragazzini un po' così, quelli che vengono dalla Bosnia, nati negli anni in cui è nato Senad Lulic, classe 1986. Sorrisi quasi spenti, poche parole, tanti silenzi, quelli di ragazzini che hanno visto la guerra. Lulic è uno di questi: è nato a Mostar, insieme a Sarajevo la città che meglio simboleggia l'atrocità della guerra nell'ex-Jugoslavia. Città più importante del cantone dell'Erzegovina, prende il nome dal ponte sul fiume Narenta, lo Stari Most, il ponte vecchio, totalmente raso al suolo nel maggio del 1993 insieme a tutta la città sotto i bombardamenti croati, terminati nel 1994. La famiglia Lulic ha abbandonato Mostar per salvarsi e Senad e i suoi sono finiti in Svizzera. Lì nel Coira prima e nel Bellinzona poi diventa uno dei pupilli di Petkovic, che lo porta alla Lazio. Il resto è storia nota: dal 'Lulic 71' della famosa finale vinta contro la Roma, al 'Lulic 79' del San Paolo. Alle porte la prossima finale di Coppa Italia, tenerlo fuori sarà dura, lui e il suo sorriso un po' così.

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