Pioli ci crede: «Contro il Napoli giochiamo da Lazio»

Il tecnico: «Dopo il derby eravamo molto delusi, ma anche grazie ai tifosi la squadra è pronta e determinata»
Pioli ci crede: «Contro il Napoli giochiamo da Lazio»© ANSA
Fabrizio Patania
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ROMA - Pioli ci crede. Lo ha spiegato ai suoi giocatori, ora attende una risposta da Lazio nella bolgia del San Paolo. Cerca la Champions negli ultimi novanta minuti di campionato, ha ringraziato la gente per la carica ricevuta giovedì a Formello, ha difeso il suo lavoro e quello della società. Vietato parlare di flop e di delusione qualora il Napoli vincesse e la Lazio arrivasse al quarto posto. Ma i suoi pensieri ora sono decisamente positivi. Ecco i passaggi principali della conferenza stampa appena conclusa a Formello.

DERBY - «Abbiamo preso una bella botta, il giorno dopo molta delusione. Ho parlato poco nello spogliatoio e ho detto solo due cose ai giocatori. Dobbiamo fare una scelta, se continuare a nuotare nella delusione o reagire. Ho dato un giorno libero, era giusto staccare e giovedì ci siamo ritrovati per comnciare il ritiro. Allenamento con porte aperte, i tifosi sono stati meravigliosi, non si rendono conto di quante energie e e che tipo di carica ci hanno dato. Tutto questo ha contribuito a ricreare le condizioni per vedere domani una squadra pronta, determinata, vogliosa a dare il massimo».

PARTITA - «Dobbiamo puntare al massimo, mettendo in campo tutte le nostre potenzialità. Dobbiamo giocare da Lazio. Essere propositivi non significa andare allo sbaraglio, è sempre stata equilibrata, dovremo fare la partita con attenzione. Vorrei rivedere l’atteggiamento della semifinale di Coppa Italia, quando abbiamo giocato una partita intelligente, concedendo pochi spazi al Napoli nelle ripartenze. La squadra di Benitez crea tanto, ma concede tanto, questa deve essere una convinzione per i miei giocatori su come interpretare la partita».

OBIETTIVO - «Non piace mettere il carro davanti ai buoi, la partita con il Napoli è decisiva. Dopo tireremo le somme. Comunque vada, nessuno si dovrà permettere di usare il termine flop o delusione. Devo difendere il nostro lavoro, troppo in fretta ci si dimentica da dove siamo partiti. Siamo in una posizione di classifica che per bilancio, introiti e spese non doveva competere a noi, ma ad altre società. Avremmo meritato un altro risultato nella finale di Coppa Italia, ci siamo garantiti la finale di Supercoppa, siamo partiti dal nono posto, l’anno scorso eravamo a quasi venti punti dal Napoli, trenta dalla Roma. Non abbiamo ancora finito il nostro lavoro. Il massimo sarebbe chiudere al terzo posto».
 


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