Morrison, frecciata a Pioli: «Anche Tevez non parlava italiano»

Il centrocampista inglese risponde su Twitter al tecnico della Lazio, che ieri aveva parlato dei suoi problemi di ambientamento, poi la marcia indietro: «Non controllo il mio profilo»
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ROMA - Il botta e risposta pubblico tra Stefano Pioli e Ravel Morrison tiene banco alla Lazio a poche ore dalla delicata sfida di campionato contro il Genoa, stasera all'Olimpico (segui la diretta di Corrieredellosport.it dalle 20.45). Il centrocampista inglese sembra non aver gradito le frasi del tecnico che, ieri in conferenza stampa, aveva evidenziato come il calciatore inglese «ancora non parla una parola d'italiano e anche questo ha ritardato la crescita sua e della squadra». Dal ritiro del centro sportivo di Formello, Morrison ha scritto su Twitter due messaggi pungenti rivolti probabilmente al proprio allenatore che comunque l'ha convocato per la partita di stasera. "C.Tevez ha giocato in Inghilterra e non ha mai parlato inglese. Ha giocato in Italia senza aver mai parlato italiano. aha", è il testo del secondo tweet. Nel primo, subito cancellato, invece aveva sottolineato: "non serve parlare molto sul campo, parla il tuo calcio". Il calciatore biancoceleste aveva saltato le trasferte in casa del Dnipro e a Napoli ufficialmente a causa di un infortunio, ma lo sfogo di oggi sembra invece confermare il suo malumore per non essere al centro del progetto biancoceleste.

LA RETROMARCIA DI MORRISON - Nel pomeriggio, Morrison ha fatto marcia indietro. Pochi minuti dopo aver punto il tecnico per il rilievo sulla sua scarsa capacità di parlare italiano, sullo stesso profilo ufficiale sono comparsi tre nuovi tweet in cui il centrocampista della Lazio ha precisato: "Io non controllo Twitter e il tweet non era una mancanza di rispetto verso nessuno. È stato scritto da Kingy22 (probabilmente un suo amico, ndr)". "Sto lavorando duro ogni giorno e tutto ciò che voglio fare è giocare a calcio - ha aggiunto -. Ogni giorno vengo al centro sportivo e mi godo ogni minuto". Il centrocampista quindi ha assicurato: "Ho rispetto per il mio allenatore e per la mia squadra. Siamo tutti una grande famiglia".


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