Lazio, così perdi Candreva

L’unico che risolve è tornato in discussione. E le incertezze sul suo futuro restano
Lazio, così perdi Candreva© Bartoletti
Fabrizio Patania
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ROMA - Cinque gol e due assist tra il 20 dicembre, battendo l’Inter a San Siro, e il 24 gennaio, quando la Lazio riuscì a rimontare e piegare il Chievo all’Olimpico. Antonio Candreva ha firmato e timbrato il periodo migliore del campionato, l’unico in cui la squadra biancoceleste aveva dato la sensazione di poter rimontare verso il quinto-sesto posto in classifica. E’ forse l’unico capace di risolvere, ha nel suo repertorio gol e assist, ci ha provato anche a Frosinone. Mancava il piede caldo, 16 cross e appena 2 riusciti, 5 tiri in porta e soltanto 1 nello specchio. Una prestazione capace di dare due indicazioni. La prima: Candreva non ha giocato ai suoi livelli. La seconda: Candreva, anche senza essere al top, ci ha provato, si è preso le responsabilità, ha provato a scuotere la Lazio.

C’è un altro aspetto da sottolineare. Da quando Lotito lo aveva preso dal Cesena in prestito con diritto di riscatto ha avuto un rendimento in crescita esponenziale. Non si è mai fermato, migliorando anno dopo anno. Ha avuto una continuità straordinaria e ora, se sbaglia una partita, sembra strano. Fa effetto. Il problema non è Candreva, ma tutto quello che gli ruota intorno nella Lazio e in questa stagione sbagliata è stato coinvolto anche lui. Non può diventare un caso se non risolve una partita. Bisognerebbe invece interrogarsi sui motivi per cui non è riuscito a rendere come potrebbe.


CONSIDERAZIONE - E allora si torna all’estate scorsa, alla linea di condotta del tecnico, spesso costretto al turnover o incapace di prendere una linea decisa, coerente, compiendo scelte nette e dolorose.

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