Immobile: «Lazio, eccomi. I primi contatti? Con Lotito all'Europeo»

L'attaccante si presenta: «La mia grinta e la mia voglia per un club che ha oltre cento anni di storia»
Immobile: «Lazio, eccomi. I primi contatti? Con Lotito all'Europeo»© @ Marco Rosi / Fotonotizia
Fabio Massimo Splendore
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FORMELLO - Ciro Immobile si presenta alla Lazio: «Sono contento di essere qui, in una società importante con più di cento anni di storia. Io ci metterò la mia grinta e la mia voglia. I primi contatti? Poco prima e durante l’Europeo, attraverso battutine con il presidente della Lazio che era lì. Poi durante la competizione è chiaro che si poteva spingere meno sulla trattativa.

 Essere l’erede di Klose? È una grande responsabilità, Miro è stato un campione, è giusto che il centravanti della Lazio abbia sempre una grande responsabilità perché gioca in un club importante. Solo che non vorrei essere un altro dopo...: dopo Lewandowski, dopo Bacca, stavolta voglio fare meglio».

«PUNTO DI ARRIVO» - Immobile è pronto a prendersi le sue responsabilità nella nuova avventura alla Lazio, compresi i paragoni che accetta senza digerirli troppo. «Io l’erede di Klose? E’ una grande responsabilità, Miro è stato un campione, è giusto che il centravanti della Lazio abbia sempre una grande responsabilità perché gioca in un club importante. Solo che non vorrei essere un altro dopo...: già sono stato il dopo Lewandowski, poi il dopo Bacca, stavolta voglio fare meglio. Il derby? Sarà una partita speciale». Un passaggio sulle due esperienze all'estero. «A Dortmund c'erano tanti problemi di squadra, a fine gennaio eravamo ultimi, ambientarsi all’estero in un gruppo che va male è più complicato. Ma ho fatto 4 gol in Champions e quel bagaglio me lo porto dietro. Al Siviglia è stato diverso, ho giocato pochissime partite, non mi hanno dato la possibilità di farmi vedere. Ho scelto di tornare al Torino perché volevo l’Europeo e questa spero sia la stagione del rilancio mio e della Lazio». Dove si sente arrivato nel momento opportuno della carriera. «Sì, arrivo al momento giusto, a 26 anni, questo è un bel gruppo, si può fare bene, la società ci darà una mano, è arrivato Angelo Peruzzi che ci starà vicino».

IN NAZIONALE - E la Nazionale? «Ora che sono in Italia Ventura mi vedrà più da vicino». Ha scelto la maglia numero 17. «Sono voluto ritornare alle origini, la avevo a Pescara e avevo fatto bene. Poi l'ho abbandonata, ma la ho rivoluta. Poi mia moglie è nata il 17 luglio. E poi... spero di fare come Igli». Già il 17 era la maglia di Tare: un complimento che Ciro ha voluto fare al ds anche se lui, nelle sue tre stagioni alla Lazio di gol ne ha fatti 4. E i tifosi da Immobile lecitamente si aspettano tanto di più. «Gol? Spero di farne più possibili. Ho parlato con Marchetti, Candreva, Parolo, ho parlato con il presidente, la punta finalizza ma serve un aiuto collettivo se no l’attaccante fa ben poco. Conosco Inzaghi di tempi della Primavera, gioca palla a terra e io conosco il 4-3-3». Arrivano i paragoni con il passato. Signori, Giordano, a chi sente di somigliare di più Ciro Immobile. «Signori lo ricordo, ho visto tanti gol di Giordano, giocavano anche loro palla a terra, non farei paragoni con chi ha fatto la storia, ne riparliamo tra un po’». Keita ha parlato di Lazio punto di partenza ma non di arrivo. Immobile che dice? «La Lazio è un punto di arrivo e deve ambire a grandi traguardi perché ha la storia per farlo».

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